alba a pierino

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lunedì 24 settembre 2012

le libellule in volo sulle risaie



Le risaie della val di Merse sono un ambiente molto particolare, e, se si vuole, anche straordinario.
Soprattutto perché non molti si aspettano di incontrare una coltura così particolare, vocata, in Italia, per ambienti umidi come l'alta valle del Po, qui, lungo la strada che collega Siena con Grosseto, tra i boschi della Maremma.


Da alcuni decenni, concentrati, lungo il corso del fiume Merse, all'altezza della strozzatura della valle, chiusa dal ponte diroccato di Macereto, ogni anno si rinnova lo spettacolo delle stagioni del riso.
Con i campi allagati in maggio, e verdi in giugno e luglio, che sul finire di agosto prendono a farsi pian piano sempre più gialli, man mano che il riso cresce, e prende a maturare.


Stamani, in anticipo sull'orario dei mie impegni, mi fermo per qualche minuto, e per qualche scatto.
Mi ritrovo dentro ad uno sciame impressionante, per numerosità, di libellule.
Ad ogni mio passo se ne alzano in volo a decine.




Per le libellule questo è un ambiente ideale. Le libellule si riproducono in ambiente acquatico. Esse depongono le uova direttamente nell'acqua, dove la fanno semplicemente cadere.
Dalle uova escono le neanidi, i piccoli di libellula, che maturano nell'acqua, nutrendosi di diverse forme di vita acquatica.


Dopo almeno un anno, ma il periodo ninfale può durare anche di più, le ninfe, ormai mature, lasciano l'ambiente acquatico e vanno incontro a metamorfosi, trasformandosi nella forma adulta, mettendo le ali.
Si nutrono di insetti che afferrano e divorano in volo. Per questo hanno sviluppato un volo silenzioso e veloce, che ne fa degli ottimi predatori sia in aria che in acqua.



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