alba a pierino

alba a pierino

mercoledì 30 settembre 2015

adesso ci riprovo


Salve.
Dopo circa 6 anni di un post al giorno, i miei lettori si saranno accorti che il flusso si è decisamente interrotto.
Inizialmente ho avuto difficoltà a recuperare dopo la pausa delle ferie d'inizio agosto.
Venendomi a mancare il tempo per postare immagini e pensieri sui giorni trascorsi in Normandia, così intensi e pieni di emozioni e di immagini raccolte.
Poi il resto del mese di agosto trascorso tra i tanti impegni della gestione di Pierino, i lavoro che non si è fermato, ma anche una certa stanchezza, verso una cosa, il web, che, lo confesso, ho perso un po' dell'interesse che nutrivo.
Ho poi pensato che valeva la pena, cogliere l'occasione di questa pausa per fare una riflessione sul futuro da dare al mio blog.
Così mi sono messo a cercare nel passato, nei post degli anni scorsi, un senso per un nuovo corso del mio blog.
Così è successo che sono stato sopraffatto dalla lettura, riscoprendo l'enorme quantità di aneddoti, storie, immagini, pensieri, che sono contenuti in questo progetto. Più lo scorrevo e più mi rendevo conto che "qui c'è già tutto".
Così ho pensato che più che pensare ad un nuovo corso, cioè una trasformazione, credo che io debba solo decidere se questo progetto deve ancora continuare, o, come succede per tutto quanto, anche questa esperienza deve terminare.

La sintesi mi sono trovato a farla guidando, lungo le strade dove si allungano spesso i miei pensieri, dove nascono i miei progetti.


L'altro giorno, percorrendo la Cassia, nel tratto tra Ponte d'Arbia e Buonconvento, ho incontrato un gruppo di pellegrini che stavano scendendo a Roma, lungo la Francigena, equipaggiati in modo davvero originale. Due coppie di francesi accompagnati da un asino, sul quale avevano caricato tenda e bagagli.
Li visti, li ho oltrepassati fotografandoli, e poi li ho aspettati. Li ho fotografati di nuovo ed ho scambiato con loro due parole. Venivano da Digione, ed erano partiti il primo agosto.


Per tutto il giorno ho pensato di aver incontrato persone fortunate. Che avevano trovato il tempo e la forza di affrontare un'avventura così impegnativa, un viaggio così lungo e difficile, che io, con la mia vita, non sarei in grado di portare a termine, e così non penso neppure di iniziarlo.
Quando ho iniziato questo progetto, quello del blog, il motivo principale che mi spinse a partire, era la curiosità, il vedere dove potevo arrivare, in termini di interesse che sarei riuscito a suscitare.
Il blog mi ha fatto conoscere, ha allargato il numero dei miei amici, mi ha aiutato a vivere.

I pellegrini dell'altro giorno sono partiti con una meta ben precisa, e su quella distanza hanno costruito il viaggio, e misurato le proprie forze.
Di sicuro a questo mio progetto, manca una meta fisica e temporale.
Ecco, questo è il motivo per cui ho deciso di ripartire, per trovare quando e come terminare questa esperienza.