venerdì 31 luglio 2015
giovedì 30 luglio 2015
sabato 25 luglio 2015
il viaggio elettrico continua, da Trescore Cremasco a Turano Lodigiano
Raccontare il viaggio elettrico con un unico, lungo post al giorno, temo che possa essere troppo sintetico, così proverò a farlo in più giorni, più di quelli della durata del viaggio.
D'altronde stiamo viaggiando a 30 chilometri all'ora, e di cose ne vediamo. E tanto tempo abbiamo per commentarle. Magari meno tempo ed occasioni ho per far fotografie.
Fermarmi ad ogni occasione, renderebbe ancor più lungo il viaggio.
Così limito le soste per fotografare, e cerco, semmai, di farlo guidando. Ma dovendo lasciare la manopola dell'acceleratore, il ritmo comunque ne risente.
Lo ricordo molto bello e curato. Ma il nostro programma prevede il pranzo dagli amici della centrale turbogas Sorgenia di Turano Lodigiano. L'orologio ci dice che è mezzogiorno passato e molti chilometri ci separano ancora dalla nostra meta.
Oltrepassato Ombriano, svoltiamo per Capergnanica, percorrendo la strada che segue il corso della Roggia Comuna, dove si affacciano cascinali e cancelli signorili.
Il sistema idrico della roggia Comuna è un complesso irriguo formato da rami idrici differenti ma con denominazioni simili, a formare un'unità idrografica. Le origini del sistema sono di derivazione dal fiume Adda, ma anche di sorgiva, meteorica e di scarico.
Il corso che deriva dai due rami unificati, alla quota di 90 m s.l.m., assume il nome di roggia Comuna.
La denominazione deriva dal fatto che tutte le acque provenienti dal fiume Adda nel 1430 furono affidate dal Signore di Milano Filippo Maria Visconti alla Comunità di Crema che la gestì per molti secoli.
La Comuna attraversa gli agri di Scannabue, Palazzo Pignano e Bagnolo Cremasco fino alla località denominata "delle Tre Bocche", cosiddetta perché la roggia si divide in tre rami.
Uno occidentale, che raggiunge Chieve irrigando e dividendosi in numerosi bocchelli per l'irrigazione della sua campagna, uno verso sud-est verso Capergnanica, ed il principale verso oriente in direzione Ombriano, quindi prosegue verso Bolzone e termina il suo corso nel fiume Serio poco a valle di Montodine, a pochi chilometri dalla confluenza del Serio nell'Adda stessa.
Questo ramo è lungo 22 km e la lunghezza totale complessiva è pari a 43,5 km. La portata di competenza è pari a 11,60 m³/s per un comprensorio irrigato pari a 3.700 ha.
L'asta è gestita dal Consorzio di Irrigazione Roggia Comuna ed Unite (statuto redatto con atto del notaio Ferdinando Slerca nº 1732 e datato 19 luglio 1890).
Mi sento telefonicamente con gli amici della centrale. Ormai per pranzo non arriviamo più in tempo. Li libero, e noi ci fermiamo a pranzo a Passarera per pranzare alla Trattoria da Rosetta.
I titolari sono molto gentili, e ci fanno ricaricare lo scooter mentre pranziamo.
Il titolare mi racconta di una persona di sua conoscenza, che ha fatto un viaggio, a scopo promozionale, da Crema a Santiago de Compostela con uno scooter elettrico da lui allestito per l'occasione.
Cerco sul mio web-in-tasca notizie, e trovo dei filmati su you-tube datati agosto 2012, con il sottotitolo: "percorso dello scooter elettrico ETC da Crema (CR) a Santiago di Compostela in Spagna. 4000km con soli 16 euro di carburante elettrico, caricato con una semplice spina di casa a 60W".
Scopriamo che lo scuterista aveva un furgone al seguito, e che in Francia hanno avuto grosse difficoltà a ricaricare, tanto che hanno fatto diversi chilometri con lo scooter caricato sul furgone.
Ripartiamo per immergerci nel regno del mais. Granturco ai lati della strada che ci chiude la visuale ovunque.
Il mais, in questa stagione è nella fase di maturazione cerosa, avendo già differenziato la granella all'interno della pannocchia, che adesso è nel pieno del suo accrescimento.
E' una fase in cui la pianta emette il suo odore caratteristico.
Sono quasi le tre del pomeriggio quando oltrepassiamo l'Adda, lasciando la provincia di Cremona, per entrare in quella di Lodi.
Fa moltissimo caldo, e per le strade di Cavenago d'Adda, passando sotto il ponte Anelli, non incontriamo nessuno (!).
Proseguiamo verso Cascina delle Donne per poi entrare nel territorio del comune di Turano Lodiano, tra campi di mais e filari di pioppi.
Ci immettiamo sulla strada provinciale 26, e ci diciamo verso sud. Come usciamo dal paese scorgiamo subito la ciminiera della centrale. Proseguiamo fino a Colombina
Ci fermiamo per fotografare la centrale idroelettrica della Colombina, sul fiume (colatore) Muzza.
Leggo sul mio web-in-tasca che fu costruita dalla “Società Brioschi per le Imprese Elettriche” di Milano verso il 1898. Ai primi gestori subentrarono in seguito la Est Ticino e la Edison, poi, nel 1962, con la nazionalizzazione della produzione dell’energia elettrica, fu acquisita dall’Enel, che dopo qualche tempo decise di spegnere le turbine. Oggi la centrale è ritornata in funzione, per opera della SEB, con una potenza nominale di 430 kW.
Ad un signore del luogo chiediamo indicazioni per raggiungere la centrale.
—Ah... La Sorgenia... potete andare anche avanti di qua. C'è un cancello, ma con lo scooter ci passate. Però state attenti, che non si potrebbe.—.
La centrale turbogas di Sorgenia è stata costruita all'interno dell'area dismessa e riambientalizzata, dove sorgeva la raffineria della Gulf. L'area è immensa. Vista dalle mappe, la sua superficie è superiore a quella dei centri abitati di Turano Lodigiano e Bertonico messi insieme.
La centrale è alimentata da gas metano attraverso un gasdotto realizzato per il progetto. La sua potenza massima è di 800 MW, generati da due turbine a gas e da una turbina a vapore alimentata da una caldaia che recupera il calore dei fumi di scarico delle turbine a gas.
Si tratta di uno degli impianti più efficienti ad oggi in esercizio in Italia.
L'amico Massimiliano ci ha mostrato la centrale, dalla sala controllo e tutte le sue parti.
Durante la visita abbiamo tenuto lo scooter in carica nel magazzino ricambi.
Ed è venuta a farci visita Sara Gamberini, giornalista del Cittadino di Lodi, ed il loro fotografo, che ci ha seguito pubblicando sul giornale la notizia del nostro viaggio elettrico.
venerdì 24 luglio 2015
il viaggio elettrico ha inizio, da Bergamo a Trescore Cremasco
La piazza della stazione di Bergamo, il piazzale Guglielmo Marconi, stamani è movimentata.
Scendiamo in strada, e aspettando il sig. Luca, il rivenditore che ci ha venduto lo scooter elettrico, ne approfittiamo per un'autoscatto.
Ma se il valore militare della loro costruzione fu di fatto nullo, tanto che già nel '600 ampie aree prospicienti la fortezza venivano rioccupate da orti e giardini e le quattro porte erano utilizzate solo a fini di controllo e pagamento del dazio, la costruzione dei bastioni ebbe un forte impatto a livello economico in quanto i grandi capitali in esse investiti fecero da motore all'economia locale.
A salone sbrighiamo le formalità, parliamo, un po' di foto, così succede che ci mettiamo in viaggio che sono quasi le dieci del mattino.
Attraversiamo la Città Bassa, che di fatto nasce dallo sviluppo di alcuni borghi disposti lungo le principali vie di comunicazione che dalla città alta portavano al piano.
Oggi i vecchi borghi principali Borgo Canale, Borgo San Leonardo, Borgo San Tomaso, Borgo Santa Caterina, Borgo Pignolo e Borgo Palazzo, riconoscibili dalle mappe satellitari per la loro particolare struttura urbana, sono inglobati tra loro dall'urbanizzazione degli ultimi decenni.
Nei primi anni del Novecento venne creato il quartiere che attualmente è il centro della città, che si raccorda urbanisticamente Borgo Palazzo, Borgo San Lorenzo e la Città Alta con la stazione ferroviaria, realizzato da Marcello Piacentini nel quale si trovano le sedi istituzionali.
Usciamo dal centro cittadino prendendo per via Pietro Paleocapa, tratto cittadino della strada provinciale 42 del Tonale e della Mendola (SP ex SS 42), che da Bergamo porta a Treviglio.
Prima di entrare a Treviglio, scorgiamo alla nostra destra, di fianco alla chiesa di Battaglie, il capannone della Bianchi, con la scritta "in fuga dal 1885". La Fabbrica Italiana Velocipedi Edoardo Bianchi è la più vecchia fabbrica di biciclette al mondo ancora in esistenza. Fondata a Milano nel 1885 da Edoardo Bianchi è stata anche un'importante casa automobilistica e motociclistica italiana. Oggi fa parte del gruppo svedese Cycleurope AB, e la produzione di massa non avviene più in Italia, dove è stata mantenuta solo la progettazione e parte dell'assemblaggio di alta gamma.
Infatti, i capannoni dietro a quello più vicino alla strada sono del tutto abbandonati.
Proseguendo in direzione Crema, attraversiamo Calvezzano, l'ultimo comune della bassa bergamasca, prima di entrare in provincia di Cremona.
Le strade sono pressoché deserte, e lungo la strada non scorgiamo botteghe di alcun tipo.
Prima di entrare a Trescore Cremasco, alla nostra destra, dietro le altissime piante di mais, scorgiamo le cupole dell'impianto biogas dell'azienda zootecnica degli Ederi Carioni. Siamo arrivati alla meta della nostra prima semitappa. 46 chilometri percorsi in un'ora e mezza.
Entriamo nel piazzale dello spaccio del caseificio, ed Agnese guida da sola, per la prima volta, il suo scooter.
Spuntino con il bacio di mamma mucca, il formaggio spalmabile, senza caglio, del Caseificio Carioni. Da quest'anno fanno anche la linea senza lattosio.
giovedì 23 luglio 2015
già il viaggio di andata un'avventura
Peccato.
Mi sarebbe piaciuto che anche il mio blog ci seguisse, almeno anche solo con dei post provvisori.
Beh, forse utilizzando altri strumenti, come le community questo sarebbe stato più semplice ed immediato. Un blog probabilmente è qualcosa di più complesso, o perlomeno attraverso la piattaforma di blogspot.
Comunque, alla fine, "tutto questo cinema", ha poi il solo scopo di cercare di rendere più bello, o anche solo più particolare, un regalo a mia figlia, già importante di suo, come il motorino.
Per cominciare la stazione è una padella arroventata, e le scalette su via Alamanni sono carboni ardenti, quando le attraversiamo per andare a comprare il casco per mia figlia.
Quando andiamo a fare il biglietto per Milano, il primo Frecciarossa è completo e dobbiamo ripiegare su di una combinazione con cambio a Bologna.
Arriviamo a Milano nel tardo pomeriggio, ma sotto le arcate di metallo e vetro della stazione centrale si sta come dentro ad un forno. Tanto da far sembrare le porte dei gate installati per regolare la mobilità in occasione di Expo, dei varchi che immettono le anime nei gironi dall'aria vagamente infernale degli affollatissimi piani collegati tra loro da sempre pieni tappeti mobili.
Facciamo spuntino prima di prendere il treno per Bergamo, che dopo averlo tanto cercato sui pannelli delle partenze, scopriamo essere stato cancellato.
Ripieghiamo su di un treno per Verona, dal quale scendiamo a Treviglio, e qui prendiamo un trenino per Bergamo, dove arriviamo alle 20:40.
Sul trenino per Bergamo due ragazze fanno il viaggio sedute davanti a noi, raccontandosi avventurosi viaggi ferroviari da pendolari sulla alinea per Milano. Scambiamo due parole e scopriamo che una di loro conosce San Miniato.
L'hotel Piemontese sembra un frigorifero, e a Bergamo, nonostante la signora della reception preghi per un fine settimana di temporali, non fa certo caldo come a casa nostra.
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