giovedì 31 gennaio 2013
mercoledì 30 gennaio 2013
martedì 29 gennaio 2013
l'apice del manierismo, il Bronzino in Santa Croce
L'altro ieri, domenica, ho passato il pomeriggio in giro per Firenze, e ne ho lasciato qui traccia con l'immagine di piazza Ognisanti.
Continuo a scoprire, e a riscoprire sempre qualcosa di nuovo di questa città.
Nei prossimi giorni ne segnerò altre tracce qui sul blog.
La visita alla cattedrale di Santa Croce in Firenze è stato il momento più importante.
La cappella centrale, quella che si erge sopra l'altare principale, è occupata da un'imponente impalcatura che da alcuni anni serve all'esecuzione del restauro del ciclo pittorico raffigurante la Leggenda della Vera Croce di Agnolo Gaddi.
La sequela di sepolcri, targhe e monumenti che sembrano occupare ogni spazio della cattedrale fa sentire tutto il peso della storia.
Ma l'emozione che mi segna la giornata, è il passaggio nel Cenacolo, sala principale del Museo dell'Opera di Santa Croce.
Qui, oltre al famosissimo crocifisso del Cimabue, esposto dal 1976, dopo il restauro a seguito dei danni arrecatigli dalla devastante alluvione di dieci anni prima, dal 2006, per il quarantennale dell'alluvione medesima, sono esposti la Deposizione dalla Croce di Francesco Salviati, ed il capolavoro più importante e imponente del Bronzino a soggetto religioso, la Discesa di Cristo al Limbo, firmata e datata 1552.
Il Bronzino è capace di togliermi il senso del tempo, e mi cattura con una facilità che mi lascia sempre sconcertato.
La Discesa di Cristo al Limbo, raffigura la liberazione delle anime oneste nate prima della Resurrezione di Cristo. Nell’opera si riconoscono molti ritratti, tra cui quelli di alcune donne note al tempo per la loro bellezza, alcune delle quali raffigurate seminude, e quindi particolarmente sensuali e perturbanti, poco adatto a un luogo sacro. Come sconveniente devono essere apparso il modo con cui il Bronzino aveva realizzato le figure diaboliche dipinte nella parte alta dell'opera, riemerse proprio a seguito del restauro.
Ma la Discesa di Cristo al Limbo proprio per queste presenze è da considerarsi l'opera manieristica per eccellenza, arrivando a contenere "la varietà di tante bizzarrie, la vaghezza de' colori, la università de' casamenti, e la lontananza e varietà ne' paesi.... una invenzione copiosa di tutte le cose", cioè l'essenza della definizione data alla pittura manierista da Giorgio Vasari, (Vite).
Agnolo di Cosimo nasce a Firenze il 17 novembre del 1503. Macellaio nella parrocchia di San Piero del sobborgo di Monticelli diverrà il Bronzino, il maggiore ritrattista del Cinquecento italiano assieme a Tiziano.
lunedì 28 gennaio 2013
domenica 27 gennaio 2013
sabato 26 gennaio 2013
tramonto sulle crete senesi
Cielo terso d'inverno,
con il sole basso
a solcare la terra
con i segni delle sue ombre.
Soffia leggera
ma pungente la tramontana,
che fredda
spacca le zolle di creta.
Il sole cala
e la sera allunga le sue ombre,
adesso non solcano più la terra,
la ammantano pian piano.
Mentre i crinali
delle sterminate colline,
si tingono di rosato.
venerdì 25 gennaio 2013
giovedì 24 gennaio 2013
il castello di Murlo
Murlo, che si trova a circa venti chilometri a sud di Siena, oggi, è borgo che conserva ancora molti dei suoi connotati medievali.
Sorge su una collina, tra le dolci colline coltivate delle Crete Senesi e quelle impervie e boscose della Maremma.
Da un lato la profonda valle del Crevole per gran parte coperta di boschi, dall'altro le nude colline a perdita d'occhio delle Crete.
Al borgo si accede dall'unica porta carrabile, detta porta di Ponente, che si apre sulla piazza della Cattedrale, al margine opposto della quale, oltre il "palazzone", antica sede dei vicari, oggi museo archeologico, si trova la Chiesa di San Fortunato, che assunse il ruolo di Cattedrale, perché chiesa del Vescovo.
Da oltre quarant'anni, grazie alle ricerche finanziate da università e college americani, gli scavi in località Poggio Civitate, sono divenuti molto importanti per la conoscenza delle caratteristiche degli abitati etruschi. I lavori hanno portato alla luce degli edifici riferibili al VII - VI sec. a.C.
mercoledì 23 gennaio 2013
la pieve di San Giovanni Battista a Lucignano d'Arbia
Lucignano è un piccolo borgo fortificato, che ha conservato gran parte delle originali architetture medioevali.
All'ingresso del paese, dalla porta senese, si trova una fonte di cui per secoli, ne hanno fatto uso i pellegrini che percorrevano la via Francigena. In epoca medioevale a Lucignano c'era uno spedale per la cura dei pellegrini, oltre ad alcuni alberghi.
La chiesa di S. Cristina è ricordata con ospitale annesso fin dal X secolo.
Nel 1276 divenne pieve e fu dedicata a S. Giovanni Battista.
martedì 22 gennaio 2013
il fiasco impagliato
C'è chi pensa che il fiasco impagliato sia stato inventato da Leonardo.
Ma in Toscana il fiasco impagliato sembra fosse già d'uso nel Duecento.
Lo si rivestiva di paglia per proteggere il vetro delle bottiglie di vino nei trasporti.
Un po’ per tradizione, il fiasco è sempre stato abbinato al vino toscano per definizione, il Chianti Classico.
Ma essendosi diffusa l’abitudine in molte trattorie e osteria di basso ordine, di riutilizzare i fiaschi con le etichette delle maggiori case vinicole, per servire anche i più indegni vini della casa, a mo’ di primitivo decanter, per ospitare indegni vini della casa, molte aziende toscane, soprattutto del Chianti, scelsero di tagliare con la tradizione e passare alla più classica bottiglia di vino da 0,75.
A chiudere la partita è arrivato un divieto, per legge, di riutilizzare i fiaschi usati, per un motivo in parte igienico, ma soprattutto per la protezione del marchio del Chianti Classico.
Mi ha sorpreso lo scorso venerdì, vedere in San Lorenzo, famoso quartiere di Firenze, un furgone che recuperava dei fiaschi vuoti, dopo averne scaricati a decine, davanti ad una trattoria.
lunedì 21 gennaio 2013
l'Arno in piena
Oggi, sull'ora di pranzo, mi trovo ad attraversare l'Arno, all'altezza del ponte di Santa Croce.
Scopro con sorpresa che il fiume è in piena.
Al ritorno mi fermo sull'argine, scendo di macchina.
Si sente il rumore sordo della corrente che avvolge gli alberi e i piloni del ponte.
Si sente, forte, un odore di gasolio e terra putrida. L'acqua è densa, fangosa, del colore della sabbia.
Attraverso il ponte, scatto foto mentre osservo l'acqua che è salita fino alla base dell'ultimo argine che protegge il paese.
Alcune auto rallentano per vedere la forza del fiume. Altre si fermano.
Da altre ancora scendono persone che si mettono ad osservare i flutti.
domenica 20 gennaio 2013
i giovani atleti sanminiatesi
La sera dello scorso venerdì, su invito dell'amico Ivano Leoni, presidente della Consulta dello Sport del Comune di San Miniato, ho preso parte, per ritrarne fotograficamente l'evento, che si è svolto nella sala del Consiglio del Municipio, alla terza edizione dell’iniziativa “Lo sportivo dell’anno”.
Non mi aspettavo una festa così partecipata, come non se lo aspettavano gli organizzatori. La sala si gremita di atleti, tecnici, dirigenti, amici e faglie, tanto che il Sindaco ha invitato i ragazzi a prendere posto anche tra i banchi della presidenza.
Tutte le associazioni sportive hanno proposto alcune candidature di sportivi e dirigenti che hanno raggiunto risultati importanti in ciascuna delle discipline sportive che si praticano nel territorio comunale, o semplicemente nella promozione della pratica sportiva.
Ospite d’onore Daniele Meucci, atleta di 27 anni di Pisa, specialista di corse di fondo e mezzofondo, che si allena presso la pista di atletica di San Miniato, dove vinse la prima edizione del Trofeo Fontevivo, gara organizzata anni fa dal gruppo Podismo Il Ponte.
Gli amici del gruppo Podistico Il Ponte che organizzarono, proprio presso la pista di Atletico di Fontevivo, la sera dello scorso 4 agosto, un gruppo di ascolto, con maxischermo, per la finale olimpica dei 10.000 metri da lui corsa.
Daniele Meucci, in carriere, ha conquistato la medaglia di bronzo agli europei a Barcellona del 2010, e l’argento nel 2012 a Helsinki.
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