alba a pierino

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lunedì 31 ottobre 2011

estate di San Martino, rassegna di teatro amatoriale


Sabato 29 scorso, ha preso il via la 16a edizione de "L'estate di San Martino", premio città di San Miniato al teatro amatoriale.
Fino al 5 novembre, presso l'auditorium di San Martino in San Miniato, andranno in scena gli otto spettacoli del programma.


Negli anni questa rassegna è divenuta una dei più prestigiosi concorsi a livello nazionale, in grado di rappresentare il meglio del panorama del teatro amatoriale italiano.





Sabato, la rassegna è stata aperta da “L’attesa” di R. Binosi, messa in scena dalla Compagnia Teatrale “Teatro dell’Accadente”, di Forte dei Marmi.

Domenica è stato messo in scena “Il re cervo” da C. Gozzi, da parte del “Centro di Teatro Internazionale”, di Firenze.


Questa sera è stata la volta de “La gabbia” di S. Massini, messa in scena dal Gruppo Teatrale “I Cattivi di Cuore”, di Imperia.

Lo spettacolo di sviluppa attorno ad un dialogo, stretto, tragico e moderno, che si svolge in un parlatorio di un carcere femminile.
Una madre che dopo undici anni, trova il motivo, la forza ed il modo di incontrare di nuovo la figlia rinchiusa in carcere per terrorismo.
Un unico atto, due protagoniste, ambedue vittime.
Un dialogo che diventa scontro ogni volta che la figlia parla. Ma si cercano e si respingono allo stesso modo.
Così fino alla fine, quando la madre svela il vero motivo che l'ha portata lì, dopo tutti quegli anni, a reincontrare la figlia.
Un racconto, inviato dalla figlia all'editore della madre, per essere pubblicato, ed in cui essa parla della madre e del rapporto che ha avuto con lei.



Le protagoniste recitano la loro parte, il loro ruolo, fino alla fine.
Come i normali protagonisti della vita.


Mi è piaciuta particolarmente Chiara Giribaldi, la madre.
Spesso capace di rispondere, o sottolineare, le parole della figlia con la sola mimica facciale, spesso con il solo roteare degli occhi.

In sala c'era un fotografo di scena. Nel rispetto del suo lavoro, spero sia stata sufficiente la moratoria rappresentata dal ritardo con cui è divenuto fruibile questo post.

In fondo, io uso la fotografia per raccontare...

domenica 30 ottobre 2011

la natura ha scritto "autunno"


Giovedì sera, mentre il sole calava alle mie spalle, ho percorso (corso) (sul) la via d'Orlo.
La strada che segue il corso del torrente Orlo, che partendo dalle colline che si alzano dalla riva sinistra del fiume Elsa, all'altezza di Castelfiorentino, scende verso l'Egola.
Le colline sono crete, per lo più di nude di piagge arate.


Ho avuto un'idea. E ieri mattina, dopo aver portato la bimba a scuola, l'ho ripercorsa.



Il sole era ancora basso,
e la sua luce radente.



Luce che tagliava l'ultima nebbia
che andava dissolvendosi.



Luce che infiammava i gialli
e i rossi dei vigneti.



Come scarniva
le ombre delle zolle
sui campi arati.

sabato 29 ottobre 2011

i laboratori di Firenza Guidi


Questa sera, Elan Frantoio, un "luogo" creato a Fucecchio da Firenza Guidi, regista di film e teatro, scrittrice e autore di performance, negli spazi della Fattoria Corsini propone un doppio spettacolo di teatro tridimensionale.



Il primo spettacolo, è una sorta di saggio di fine corso del suo ultimo laboratorio "intensivo". Un gruppo di ragazzi che hanno seguito un corso serrato, tutto in una settimana, e stasera, con il pubblico seduto lungo la stanza, corre, danza e recita.










Il secondo spettacolo è la prima tappa dell’ ACTOR’S STUDIO, un percorso fatto di monologhi nuovissimi, inediti o mai tradotti o presentati in Italia.

Il titolo è BAGLADY, ed è interpretato da Laura Bencini.
E' la storia di una senza tetto, che un po' con lucidità e un po' con senile follia, ci racconta la sua storia.
L'allestimento cambia. L'attrice è al centro di uno spazio metafisico, uno spazio senza spazio. Una quinta di tre lati, di stoffe bianche tese, ed il pubblico assiepato, stretto su tre file di sedie ed altri su cuscini o semplicemente sul pavimento davanti all'attrice.
Lei scivola leggera, con le parole, attorno alla sua storia, al suo passato, per poi scagliarsi contro il suo presente.
Mulinando in aria il suo cibo, e una catena che la tiene legata a qualcosa che non sa più neppure lei cosa, e dove.

Ci arrivano sulla fronte le briciole, e le gocce d'acqua che che schizzano dai suoi capelli, e lo sferracciare della catena roteata e sbattuta con cruda e reale violenza.



Con le foto mi sono fermato all'incipit dello spettacolo.
Il campo era dell'amico fotografo Nicola Cioni, con il quale ho incrociato l'obiettivo più volte.

venerdì 28 ottobre 2011

dalle finestre dei Sindaci di Valentano e Tessennano


Nella Tuscia Viterbese, terra fratturata da vulcani millenari, che ancora odora di zolfo e sbuffa vapori d'acqua bollente.
E' questo uno dei punti caldi dello stivale, come un bernoccolo infiammato da una botta antica, un colpo agli stinchi che col tempo ancora duole.
Oggi corro attorno alla caldera di Latera, una depressione di forma ellittica, vicino al fianco occidentale della caldera del lago di Bolsena.
L'asse maggiore della caldera di Latera è lungo quasi nove chilometri e i cui margini si elevano mediamente fino a quasi 200 m sul livello del fondo pianeggiante. Originatasi a seguito di ripetute eruzioni vulcaniche avvenute circa 200 mila anni fa, fu in seguito occupata dalle acque di un lago.
Ancora oggi, anche osservando le immagini da google maps si notano parecchi crateri ben riconoscibili, e quattro cinte concentriche che dimostrano quattro diverse fasi eruttive.

Visita a Valentano, comune di 3.000 abitanti, che nei secoli ha, con la tradizione della festa propiziatoria del solco dritto, è come se avesse cercato, e trovato, una collocazione nell'immaginario popolare, di questa ancestrale storia di fuoco terra e acqua. Una naturale convivenza tra forze della natura, e la necessità dell'uomo di vivere di essa.




Il palazzo comunale risale al 1552, al periodo di massimo splendore della dinastia dei Farnese, signori di queste terre dal 1.300 fino alla metà del 1.600, quando con la caduta di e la distruzione di Castro, la famiglia iniziò il suo rapido e definitivo declino.
Il sindaco mi fa gentilmente affacciare dal terrazzo posto sopra la loggia in basalto, che offre una suggestiva vista su Piazza Cavour.




A Tessennano ci sono arrivato passando da Piansano, attraverso un piccolo altopiano di terra rossastra, la valle di Ripa Alta, con prati, greggi di pecore, campi fotovoltaici sorvegliati dalla guardia giurata e campi di tabacco ancora da raccogliere.



Tessennano è un comune piccolo, per superficie e per numero abitanti. Circa 400 persone su di un'area di poco più di 14 kmq, 1.400 ettari.



Nel borgo vecchio si entra da una porta, che è l'unico accesso.


giovedì 27 ottobre 2011

autunno all'alba


La sveglia suona che fuori è ancora buio.

Passano i minuti, e pian piano una luce rosata entra dalle finestre.
Il sole sta sorgendo dietro gli alberi, e la valle si va illuminando.


La luce rivela i colori della stagione,
delle foglie degli alberi che stanno ingiallendo,
alcune sono già rossastre.

Anche le nuvole giocano a prendere i colori della stagione.



E sul fondo, verso l'orizzonte,
le ultime colline,
ed il castello di Montebicchieri,
emergono tra onde di nebbia.

mercoledì 26 ottobre 2011

la festa del tartufo presentata in Consiglio Regionale


Oggi, ore 12,00, conferenza stampa presso la Sala del Gonfalone, nella sede del Consiglio Regionale della Toscana, in via Cavour, Firenze, per la presentazione del programma della 41a Mostra Mercato del Tartufo Bianco di San Miniato.


In perfetta sintonia con i tempi, che chiedono rispetto dell'ambiente soprattutto nelle scelte di mobilità, i rappresentanti della Fondazione San Miniato Promozione, la società partecipata dal Comune di San Miniato, che cura l'organizzazione della Rassegna, ha raggiunto il capoluogo regionale, con il treno.


La conferenza stampa è stata aperta dal presidente del consiglio regionale toscano, Alberto Monaci.
Sono intervenuti il consigliere regionale Tognocchi, il sindaco di San Miniato Gabbanini, la presidente della Fondazione San Miniato Promozione Messerini, l'addetto stampa della rassegna Mandorlini, e i rappresentanti dei produttori sanminiatesi.





A fine conferenza è stato offerto un buffet preparato con prodotti tipici di San Miniato.