alba a pierino

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lunedì 3 ottobre 2011

il castello di Strozzavolpe


Qualche settimana fa, a metà settembre, sono salito su di una collina, nei dintorni di Poggibonsi, poco sopra la Cassia.


Una strada bianca, dritta e contornata di cipressi. Sulla sommità, dopo aver attraversato i manufatti di una vecchia fattoria, sopra ad uno sperone roccioso che emerge da un fitto bosco di lecci, le mura medioevali di un castello, con tanto di torre e ponte levatoio.
Un cartello indica che si tratta del Castello di Strozzavolpe, costruito nel 1154.


Terminato il tempo del motivo che mi aveva condotto fin lì, riparto, con questo nome che mi ronza tra i capelli.
Magari il ronzio si era già sopito, ma oggi qualcosa l'ha risvegliato.


Riordinando i contatti per delle prossime destinazioni, navigando nella rete in cerca di informazioni, entro in alcuni siti che raccontano di castelli, ed altri di storie di castelli, e poi di leggende d'amore, e fantasmi.
Una civetta nasconde appena un'immagine di mura merlate che trovo subito familiari.
Scopro che una leggenda di ignote presenze come anche di romantiche storie, avvolge il maniero.


Questa leggenda narra che questo, come ogni castello che si rispetti, possiede il suo fantasma ma, in questo caso, non di un uomo bensì di una volpe che si aggirerebbe nelle notti di luna piena attorno al castello.
La povera anima dell'animale vagherebbe nei terreni della fortezza a causa di un certo Bonifazio Duca e Marchese di Toscana, che si ostinò a far voler costruire questo edificio nonostante nei suoi paraggi, all'epoca, vi fosse una strana volpe che sembrava mettere in fuga anche i cavalieri più coraggiosi e indefessi, che assoldati dal nobile davano la caccia a questa volpe che ostacolava i lavori di costruzione del maniero.
Ma la caccia sembrava essere vana, visto che l'animale sembrava sfuggire ad ogni tipo di inseguimento prendendosi gioco anche dei più abili cacciatori. Fatto ancor più diabolico, come allora veniva narrato, è che la volpe sembrava tener lontano gli sprovveduti avventurieri spuntando loro contro fuoco e fiamme dalla bocca.
Il Duca, stufatosi dello scherno dell'animale, avrebbe così deciso di giocare d'astuzia, nascondendosi nel bosco e tendendole un agguato.
La trappola riuscì con il povero animale strozzato da un laccio.


La soddisfazione del nobile durò ben poco quando il suo mago gli predisse che il suo castello sarebbe durato tanto quanto il corpo dell'animale. Si provvedette così a farlo imbalsamare e al suo interno fu riversato tanto oro quanto lo stesso sarebbe stato in grado di contenerne. Il corpo così fu nascosto nelle fondamenta del castello, in un luogo tanto segreto che nessuno mai sarebbe riuscito a trovarlo.
Tre cavalieri furono messi a guardia del curioso 'talismano'. Secondo una più recente leggenda, sul finire dello scorso secolo un muratore riuscì a trovare un lauto bottino ma apprena presolo in mano sarebbe stato scacciato dagli spettri dei tre cavalieri anticamente messi a guarda del luogo.
Leggende o miti che siano ancora oggi la gente del posto racconta come, nelle notti di luna piena, si veda aggirarsi nella zona una grande volpe che sembra sempre nascondersi nel fossato del castello, oggi prosciugato

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