Finisterre, è il racconto di viaggio di Giovanni Guarino, letto da Andrea Mancini, del Cammino di Santiago di Compostela, da Roncisvalle, sui Pirenei francesi, dove vi arriva in treno, a Finisterre, estremo lembo occidentale della Galizia. Novanta chilometri oltre la fine del Cammino di Santiago di Compostela, il viaggio di Giovanni Guarino termina, sul mare, dove la terra "forse" finisce.
Finisterre, Fisterra in galego, è un piccolo porto di mare, di circa cinquemila abitanti, situato in una piccola baia, dando le spalle all'Oceano. Il nome deriva dall'espressione latina Finis terrae, cioè "fine della terra" in quanto il capo Fisterra è uno dei due punti più occidentali della Spagna, e quindi dell'Europa, e della terra antica.
Lo sguardo oltre le colonne d'Ercole.
Quel luogo era creduto, un tempo, l’avamposto dei luoghi conosciuti, il cui tracciato era indicato in cielo dalla via lattea. Il capo di Finisterre era considerato un luogo mitico e simbolico fino dall’epoca romana, oggetto di leggende e tributario di riti pagani.
Sono in molti, tra i pellegrini che compiono il Cammino di Santiago di Compostela a decidere di prolungare il pellegrinaggio per circa un altro centinaio di chilometri.
La tradizione vuole che i pellegrini qui compiano un bagno nell'oceano in segno di purificazione, brucino, sulla scogliera sotto al faro, un indumento indossato durante il cammino stesso, e infine, raccolgano una delle conchiglie sparse sulla spiaggia.
La conchiglia, peraltro, è il simbolo che segna il cammino a partire da Roncisvalle, ed averne raccolta una direttamente sulla spiaggia, diventa la prova dell'avvenuto pellegrinaggio.
Lo spettacolo, che si è svolto sabato scorso, 20 ottobre, in Casa Alessi, è stato il primo del calendario de " il Frantoio Parlante", teatro nei luoghi segreti di San Miniato, la rassegna curata da Andrea Mancini.
Nessun commento:
Posta un commento