Però è come se ti restasse un seme dentro. E poi, con l'umidità del tempo, quel seme germoglia, e capisci, se te lo ricordi, il cosa ed il come.
Ieri sera, alla festa democratica di San Miniato Basso, il programma segnava: Canto Libero - la Costituzione in rosa.
Arriva una signora, le do una mano. Poi arrivano altre due signore.
Quando una di queste scende dall'auto, ecco che il seme si schiude.
La signora che scende ricordo subito di averla già vista.
Era il 10 agosto dello scorso anno, e loro cantavano al festival del Pensiero Popolare organizzato dagli amici Andrea Mancini e Lapo Ciari a San Miniato.
Lo spettacolo è un recital sulla Costituzione, dove la lettura degli articoli della Carta Costituzionale che riguardano direttamente le donne, e che sanciscono la parità fra uomini e donne, si fonde con i testi di canzoni popolari.
Simona legge gli articoli della costituzione, Giuliana suona la tastiera, Rosalba canta.
Tante canzoni di canto popolare per raccontare l'evoluzione dei diritti a loro negati e col tempo conquistati dalle donne.
Rosalba, senza un copione apparentemente già programmato, sceglie, anche cercando di cogliere l'umore della platea, tra il suo sterminato repertorio, quei canti che hanno accompagnato le lotte e le battaglie fatte dalle donne per l’attuazione della Carta Costituzionale, per mostrare come tanti suoi articoli siano, ancora oggi, disattesi, o non pienamente applicati.
Giuliana la insegue, a volte sull'indicazione del titolo, o cogliendo, semplicemente, le prime note del suo cantare.
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