Mi sono perso le olimpiadi della conosciuta Barcellona, con l'amico Alessandro Lambruschini in gara nei 3.000 siepi, quanto in finale dietro ai keniani.
Mi sono perso le olimpiadi di Atene, nella vicinissima e ampiamente conosciuta Grecia.
Mi sono perso le olimpiadi di Torino, che credevo sparse per le montagne innevate, invece radicatissime nella città rinnovata che scoprirò il capodanno successivo.
A Londra non sono mai stato, e allora ecco la giusta occasione.
Il volo è come accorciato dal fuso orario.
E' come arrivare dal futuro, rimettendo l'orologio un'ora indietro.
All'aeroporto di Stansted un gran viavai, ma senza affanni.
Davanti alla porta degli arrivi, i volontari con le loro magliette viola e fucsia dispensano sorrisi, informazioni e cartine geografiche.
Raggiungiamo Londra in pullman. Si viaggia a sinistra, e la cosa fa una certa impressione. Come mi sorprende vedere i campi con il grano ancora da raccogliere.
Agnese inizia a prendere confidenza con la moneta locale, e compila un elenco con un po' di cose da fare a Londra, per rendere più "British" la vacanza.
Il traffico è scorrevole fino al termine della M1. Da Bredford alla stazione di Stratford, si va a rilento.
La stazione di Stratford è il centro nevralgico delle comunicazioni delle Olimpiadi. Qui c'è l'ingresso principale all'Olimpic Park, l'area dove si trovano raccolti tutti i nuovi impianti costruiti per questa edizione delle Olimpiadi, compreso il Villaggio Olimpico.
Come scendiamo dal pullman, prendiamo un taxi, che stava ai primissimi posti dell'elenco della bimba.
I taxi di Londra sono famosi in tutto il mondo per essere stati pubblicizzati da cinema e televisione. Anche se oggi i "'Black cabs", non sono più tutti neri, ma, ospitando sulla carrozzeria varie tipologie di inserzioni pubblicitarie, sono divenuti in gran parte multicolori.
Un'altra particolarità dei taxi londinesi è che sono costruiti da un'unica casa automobilistica, la Manganese Bronze Holdings Plc di Coventry, da circa due anni di proprietà di una multinazionale cinese, ed in pochissimi modelli.
E' soprattutto l'interno ad essere particolare. Intanto non è un'auto comune. Il vano passeggeri è un comodissimo salotto, nel quale si sale con facilità. Ci sono tre posti posteriori, un 'ampio spazio al centro dove lasciare borse e valigie, e due posti dal lato conducente, messi contro il senso di marcia. Così che ci si può sedere uno di fronte all'altro.
C'è un video sintonizzato su Sky News, ed una serie di cartelli informativi. Oltre alla possibilità di pagare la corsa comodamente con carte di credito.
Siamo sistemati nel quartiere di WestHam, sul perimetro del parco.
E' un caratteristico quartiere della periferia londinese. Con le strade contornate di lunghe schiere di casette basse.
In uno dei parchi del quartiere, hanno sistemato un maxi schermo, ed attorno è stata allestita una piccola festa. Con giochi per bambini, musica e vari chioschi con del cibo.
Dalla nostra sistemazione all'Olimpic Park c'è circa un miglio, che percorriamo un poco più di venti minuti.
Sono le 16,00, locali, e l'organizzazione chiude l'accesso al centro commerciale di Sratford, che non è altro che l'atrio d'ingresso dell'Olimpic Park.
Da adesso in poi possono acceder esploro coloro cha hanno il biglietto per assistere alla cerimonia d'apertura dei giochi.
Si respira un'atmosfera molto particolare. Ci si sente dentro ad un crogiolo. Dentro una pentola che ribolle di mille e più ingredienti. Ci si sente parte di qualcosa, che ci coinvolge, ma che ci macina un po'.
Giriamo un po' il quartiere. Nei pub la gente prende posto per vedere la diretta tv.
Qualcuno fa scorta di birre per vederla a casa o con amici.
Il parco di NewHam si va affollando, con code all'ingresso dove controllano accuratamente tutti coloro che entrano. E la festa prende il via.
Le frecce tricolori inglesi ci sorvolano pochi istanti prima del sorvolo dello stadio olimpico.
La cerimonia è ancora in corso quando facciamo ritorno all'Hotel, e le strade sono deserte.
Finiamo di vederla nel pub sotto la nostra camera.
Gli inglesi ridono molto della regina che si butta dall'elicottero con il paracadute, e soprattuto di mr. Bean.
All'aeroporto di Stansted un gran viavai, ma senza affanni.
Davanti alla porta degli arrivi, i volontari con le loro magliette viola e fucsia dispensano sorrisi, informazioni e cartine geografiche.
Raggiungiamo Londra in pullman. Si viaggia a sinistra, e la cosa fa una certa impressione. Come mi sorprende vedere i campi con il grano ancora da raccogliere.
Agnese inizia a prendere confidenza con la moneta locale, e compila un elenco con un po' di cose da fare a Londra, per rendere più "British" la vacanza.
Il traffico è scorrevole fino al termine della M1. Da Bredford alla stazione di Stratford, si va a rilento.
La stazione di Stratford è il centro nevralgico delle comunicazioni delle Olimpiadi. Qui c'è l'ingresso principale all'Olimpic Park, l'area dove si trovano raccolti tutti i nuovi impianti costruiti per questa edizione delle Olimpiadi, compreso il Villaggio Olimpico.
Come scendiamo dal pullman, prendiamo un taxi, che stava ai primissimi posti dell'elenco della bimba.
I taxi di Londra sono famosi in tutto il mondo per essere stati pubblicizzati da cinema e televisione. Anche se oggi i "'Black cabs", non sono più tutti neri, ma, ospitando sulla carrozzeria varie tipologie di inserzioni pubblicitarie, sono divenuti in gran parte multicolori.
Un'altra particolarità dei taxi londinesi è che sono costruiti da un'unica casa automobilistica, la Manganese Bronze Holdings Plc di Coventry, da circa due anni di proprietà di una multinazionale cinese, ed in pochissimi modelli.
E' soprattutto l'interno ad essere particolare. Intanto non è un'auto comune. Il vano passeggeri è un comodissimo salotto, nel quale si sale con facilità. Ci sono tre posti posteriori, un 'ampio spazio al centro dove lasciare borse e valigie, e due posti dal lato conducente, messi contro il senso di marcia. Così che ci si può sedere uno di fronte all'altro.
C'è un video sintonizzato su Sky News, ed una serie di cartelli informativi. Oltre alla possibilità di pagare la corsa comodamente con carte di credito.
Siamo sistemati nel quartiere di WestHam, sul perimetro del parco.
E' un caratteristico quartiere della periferia londinese. Con le strade contornate di lunghe schiere di casette basse.
In uno dei parchi del quartiere, hanno sistemato un maxi schermo, ed attorno è stata allestita una piccola festa. Con giochi per bambini, musica e vari chioschi con del cibo.
Dalla nostra sistemazione all'Olimpic Park c'è circa un miglio, che percorriamo un poco più di venti minuti.
Sono le 16,00, locali, e l'organizzazione chiude l'accesso al centro commerciale di Sratford, che non è altro che l'atrio d'ingresso dell'Olimpic Park.
Da adesso in poi possono acceder esploro coloro cha hanno il biglietto per assistere alla cerimonia d'apertura dei giochi.
Si respira un'atmosfera molto particolare. Ci si sente dentro ad un crogiolo. Dentro una pentola che ribolle di mille e più ingredienti. Ci si sente parte di qualcosa, che ci coinvolge, ma che ci macina un po'.
Giriamo un po' il quartiere. Nei pub la gente prende posto per vedere la diretta tv.
Qualcuno fa scorta di birre per vederla a casa o con amici.
Il parco di NewHam si va affollando, con code all'ingresso dove controllano accuratamente tutti coloro che entrano. E la festa prende il via.
Le frecce tricolori inglesi ci sorvolano pochi istanti prima del sorvolo dello stadio olimpico.
La cerimonia è ancora in corso quando facciamo ritorno all'Hotel, e le strade sono deserte.
Finiamo di vederla nel pub sotto la nostra camera.
Gli inglesi ridono molto della regina che si butta dall'elicottero con il paracadute, e soprattuto di mr. Bean.
E come si fa a non ridere con Mr Bean??? ahahahah. la Londra di Aurelio è la migliore guida che abbia mai letto! Un abbraccio, al prossimo viaggio insieme!!!
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