Domenica 22 agosto 2010, ore 12,00.
San Miniato, Loggetta del Fondo. Non è banale, una domenica d'agosto, da dedicare al mare, salire su questa piccola trappola sferragliante, e andare dalla parte opposta.
Altri stanno andando dalla parte opposta. A piedi, da soli con se stessi, anche se in compagnia. Con la propria determinazione, spinti in avanti da se stessi, dalle gambe che muovono...
Pellegrini sulla via Francigena. Tanta strada hanno sicuramente fatto, e tanta strada li aspetta, se la meta saranno capaci di raggiungere.
Li spinge la fede? O li spinge qualcos'altro? Cosa cercano?
Io credo che cerchino soprattutto se stessi.
Io al loro posto cercherei me stesso, perché quanto ti trovi tanta strada davanti da dover percorrere, da solo con le proprie forze, se non trovi prima te stesso, non trovi neppure la strada...
Passando davanti all'Istituto Magistrale di San Miniato, mi fermo.
Qui ha insegnato Giovanni Pascoli. Mi ricordo una sua poesia che aveva per titolo "Mare".
Ricordi dei primi anni delle superiori, quando il mare era l'alternativa, perché lontano, e le atre strade la consuetudine, perché vicine.
Mi aiuta a ricordare le parole, il mio "web-in-tasca".
" M'affaccio alla finestra, e vedo il mare:
vanno le stelle, tremolano l'onde.
Vedo stelle passare, onde passare:
un guizzo chiama, un palpito risponde.
Ecco sospira l'acqua, alita il vento:
sul mare è apparso un bel ponte d'argento.
Ponte gettato sui laghi sereni,
per chi dunque sei fatto e dove meni?"
vanno le stelle, tremolano l'onde.
Vedo stelle passare, onde passare:
un guizzo chiama, un palpito risponde.
Ecco sospira l'acqua, alita il vento:
sul mare è apparso un bel ponte d'argento.
Ponte gettato sui laghi sereni,
per chi dunque sei fatto e dove meni?"
Svolto a sinistra, sono al "chilometro 0", adesso la strada la devo trovare...
Questa strada porta il nome di un paese che quasi non esiste più.
In fondo, sulla collina che chiude l'orizzonte, il campanile della chiesa di Santa Lucia, all'interno del Castello di Montebicchieri.
Supero La Serra, verso Palaia. Campi coltivati, vigneti, una vecchia tabaccaia. Si viaggia a pochi chilometri l'ora. Il campo, quello elettromagnetico, è buono, ed il web-in-tasca ci sostiene. Ancora il Pascoli a far compagnia:
E per due giorni consegnava il grano
alle soffici porche. Seminare
volle la costa, seminare il piano.
E per due giorni non uscì da mare
pure una nube; e il garrulo vicino,
«Il tempo è in filo,» gli dicea, «compare!»
Ma egli arava tutto il giorno, chino
sopra le porche. Il terzo dì, cantava
al buio il gallo, prima di mattino.
Ed egli al buio sorse, ed aggiogava
le brune vacche (uscirono mugliando
e rugumando la lor verde bava),
e seminava. Dore al giogo, Nando
era alla coda: Nando, il suo maggiore,
che ammoniva le bestie a quando a quando,
tarde, e la forza pargola di Dore.
Sosta per il pranzo, e per un po' di riposo, a far sbollir la calura agostana.
Ore 15,15. Giù per la via di Pierino.
Al passo con i tempi, con tetti che fanno del sole energia per la casa.
Campi di erba medica e pioppi, verdi di luce, bianchi di riflessi.
La vecchia chiesetta del borgo è anch'essa dentro il cancello di una casa colonica insignorita.
Così la strada non è più quella "per San Lorenzo", ma "per il Tesorino".
Dove stai, a San Lorenzo? No, sto al Tesorino!
Il posto è lo stesso....
Cinque minuti più avanti, superato l'ennesimo incrocio per il mare, si trova Chiecinella, un gruppetto di case cresciute tra due curve.
Avrò fatto questa strada un sacco di volte, ma non ho mai visto nessuno lungo la via.
Eppure hanno un campo da tennis, hanno alzato una rete da pallavolo in un prato, hanno costruito una chiesetta in miniatura, ed anche un parco della rimembranza, anch'esso in miniatura, all'interno di una staccionata di 4 metri per 4, una panchina di legno e qualche piccolo cipresso.
Cresceranno..., come il paese...
Inizia la salita per Palaia. Un lungo rettilineo, e appena la strada inizia a salire, due curve ceche.
Una fredda mattina di marzo, forse proprio nel '90, "Chilometro", questo era il soprannome di un ragazzo di Bucciano, per la sua statura, con la sua 127 blu, fece la prima ma non la seconda di queste curve...
Passavo di lì quel mattino.
A destra per Pontedera ed il mare, a sinistra per una strada da trovare, perché, ancora, di cartelli che indicassero la strada di Volterra, non se ne sono trovati.
Si va a sinistra!
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