domenica 27 giugno 2010
un attimo di complice felicità
Due persone, una coppia apparentemente molto anonima. Dallo sguardo non triste, forse serio. Di quegli occhi che hanno visto troppa quotidianità, troppe abitudini informi e ripetute.
Si fermano davanti alle foto dell'estemporanea esposte lungo la strada.
Si riconoscono in una foto, dove si vedono assistere ad uno spettacolo. Lei si fa coraggio e chiede se la foto è acquistabile.
Ci racconta un piccolo, immediato, frammento della sua vita, quale giustificazione che l'ha spinta a chiedere quella foto.
–Noi non usciamo mai... Ma ieri sera ci siamo riusciti... Noi non usciamo mai, ma stasera siamo tornati.–.
Chissà la quotidianità fatta di stanchezza per il lavoro, le cene messe a tavola tardi.
Chissà, l'impegno dei figli, di poca voglia o possibilità di spendere.
Chissà, la voracità di una televisione vuota di parole...
Ho chiesto loro pochi soldi, il costo della carta e dell'inchiostro. Lei ha apprezzato. Si è fatta incartare la foto, e poi, uscendo, ha incrociato lo sguardo del marito, e gli ha fatto il piccolo, semplice, sorriso di piacere. Subito le labbra di lui si sono arricciate in un garbato, sereno, sorriso.
Si sono scambiati, compiaciuti di avere un ricordo di quella loro "uscita estemporanea", con quel semplice sorriso, un breve attimo di complice felicità.
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