alba a pierino

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martedì 30 agosto 2011

a proposito di St. Moritz


Spesso mi capita di rammaricarmi di giungere alle mie destinazioni senza prendere informazioni un po' più approfondite sui luoghi.
Magari mi soffermo sulle persone, ne cerco la storia, a volte anche aneddoti su personalità legate alla zona.
Ma non mi capita di informarmi molto sui luoghi. Così, ho letto del Trenino del Bernina, la sua storia, chi lo vive, e dove passa.
Un elenco di nomi, più che altro.


Sapevo che St. Moritz era un luogo di vacanza, invernale, molto esclusivo, che piaceva molto all'avvocato Agnelli, e che i suoi eredi continuano a frequentarlo assiduamente. Che i regnanti e di magnati europei e del resto del mondo la frequentano dalla fine dell'ottocento. Che su suo lago, che in inverno ghiaccia, si svolgono corse di cavalli e gare di polo.




Ma quando dalla riva del lago, attraverso le scale mobili del parcheggio interrato per il centro, che qui chiamano "Dorf", esco sulla via , una sorta di dejavù mi immobilizza, e mi fa esclamare: — A me sembra Montecarlo... In miniatura. —.
Già perché St. Moritz, nonostante tutto il suo blasone, l'essere un nome conosciuto da tutti, l'aver ospitato ben due olimpiadi invernali, quattro campionati del mondo di sci, conta poco più di 5.000 abitanti.
Eppure, leggo, che qui, nel 1864, con l'apertura del primo ufficio turistico, sono nati il turismo e gli sport invernali nelle Alpi. Che qui, in un Hotel, nel 1878, si sono accese le prime luci elettriche in Svizzera.
Che qui, nel 1889, è stato installato il primo telefono nel cantone dei Grigioni.
E ancora una lunga sequela di primati.

Conosco via Tornabuoni, ho più volte attraversato via Condotti, ho visto via MonteNapoleone, ma passeggiando per St. Moritz ti rendi conto che tanti negozi così belli, eleganti e sfarzosi non se ne vedono da nessun'altra parte. E sai benissimo che non vivono sulla clientela locale. Per quanto danarose, qualche migliaio di abitanti non può permettersi di farle vivere.
Tanto più che il paese è allungato lungo il lago. Con la zona delle terme, "Bad", sulla riva occidentale del lago, e il centro, tra la riva settentrionale e le piste di sci, alle quali si può salire con una ardita funicolare.


I prezzi in vetrina sono pochissimi, ed anche se in Franchi Svizzeri, non c'è niente sotto i 200 €, neppure le polo di un negozio di articoli sportivi.
Ti rendi conto che qui c'è un movimento nascosto.

In piazza del Municipio una guida racconta la città, è italiano. Non ci sono dei veri e propri palazzi storici, non ci sono dei caratteri architettonici databili. Gli edifici sono eleganti, sobri e lineari.
Tutto è a posto, preciso, continuamente manutenuto, indifferente al tempo che trascorre.
Così ogni edificio sembra rielaborato. Aggiornato nello stile come nei servizi. Così la Chesa Futura di Norman Foster che si intravede tra i palazzi, sta lì, nella sua diversità, ben integrata con tutto il resto.









Mi capita spesso, invece, di leggere notizie e guide dei luoghi dopo averli visitati.


Così diventa quasi un gioco, quello di scoprire se le mie sensazioni e l'angolatura delle mie osservazioni, mi hanno permesso di scoprire cosa i luoghi incontrati avevano da mostrarmi.

1 commento:

  1. Belli i racconti e molto belle le foto! Mi piace perdermi nel tuo blog, è come entrare in un'altra dimensione, come in un sogno, dove qualcuno ti prende per mano e ti guida mostrandoti cose meravigliose e ti viene voglia di viaggiare... Mi ricordi un po' Wael e capisco ora perché tanto ti ha affascinato il nostro amico giordano! Tornerò presto a perdermi qui!

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