alba a pierino

alba a pierino

domenica 31 ottobre 2010

un rospo ad Halloween

Cena fra amiche per la bimba.


Per dare un senso surreale a questa sera di pioggia, la strada per Pierino era piena di grossi rospi.


Tanto che le bimbe sono volute scendere per farli spostare.


Uno di questi enormi rospi lo abbiamo trovato, ad aspettarci, davanti la porta di casa, che, infastidito, si è rifugiato tra l'erba.



La loro idea era quella di festeggiare Halloween, ma non conoscendone né motivi, né storia, né significato, è stata solo una scusa per passare una serata giocando insieme.



Così si sono divertite a truccarsi...,







a scherzare sul "se si dice ROSTICCIANA o ROSTINCIANA", mangiandosele...,


a giocare in una sfrenata caccia al tesoro fotografica in casa.







Con gli indizi costituiti piccoli biglietti con stampate le immagini di particolari di oggetti ed altre cose presenti in casa.

Alla fine della serata, complice anche il cambio dell'ora, un po' di televisione ha riportato la calma...

sabato 30 ottobre 2010

il tetto

Alla fine è successo.
Ieri, con l'intenzione di raccogliere le olive, sono salito alla serra, dove tengo gli attrezzi.
Come entro dentro, noto che c'è più luce del solito.
Alzo gli occhi, e mi accorgo che anche l'ultimo lembo di telo che ra rimasto, adesso non c'era più.



Così oggi ho messo insieme un po' di persone per ricostruire il tetto.
Ne ho coperto metà, ma mi sono distrutto per intero...

venerdì 29 ottobre 2010

teatro a San Martino

L’Estate di San Martino, rassegna di teatro amatoriale, è giunta quest’anno alla sua XV Edizione.



Fu ideata nel 1995, dalle Four Red Roses, gruppo teatrale sorto nel clima creativo di Villa Pacchiani nei primi anni Ottanta, e poi esistito statutariamente dal 1985. Il nome San Martino riporta alla sede di un Convegno nella chiesa di San Martino in San Miniato, da cui scaturì il progetto "L’estate di San Martino", con il fine di “rappresentare” il “variegato panorama del teatro amatoriale” e di “aprire la strada – come ha scritto Pietro Cataldo – ad un nuovo teatro fatto di occasioni di incontri, scambi e, soprattutto di ricerca di qualità.”

Non per fare il primo della classe, ma lo spazio della chiesa di San Martino, come spazio teatrale, forse posso dire di averlo aperto io, da poco restaurata ed aperta al pubblico.
Era il novembre del 1991, fu quello l'anno per me dedicato al teatro.
In estate, per la "Luna è azzurra", avevo messo in scena "Aiutami cavaliere". Una voce narrante, accompagnata da un clarinetto e da un flauto dolce, leggeva tre miei brani su immagini in dissolvenza.
Nel novembre, durante l'annuale Mostra Mercato del Tartufo, oltre che a riproporre "Aiutami cavaliere", realizzai uno spettacolo, dal titolo "Ascoltando la notte che scende", unendo musiche, Cechov e alcuni miei brani...

Questa sera la Compagnia Teatrale “F. Rafanelli” di Pistoia ha messo in scena un copione di Franco Checchi: “Un genio ribelle”, Federico Garçia Lorca, arte e vita.
Franco Checchi, avvalendosi anche delle ricerche di Jan Gibson, il maggior studioso della vita di Lorca, ha costruito un testo teatrale che tiene conto della grande versatilità di Lorca, per offrirne un ritratto quanto più possibile vicino alla realtà.
La storia del “Genio ribelle” alterna dialoghi di invenzione fra personaggi realmente esistiti e brani tratti dalla trilogia “campestre” (Nozze di sangue, Yerma, Casa di Bernarda Alba), canzoni popolari della tradizione gitana e andalusa, composte o raccolte da Lorca, interventi in conferenze o pubblici dibattiti, poesie. L'autore, per ricordare gli anni giovanili del poeta, introduce il personaggio di Concha, la sorella e per gli anni maturi il personaggio di Rafel Alberti, amico fraterno. Lo stesso Lorca diviene personaggio, evocato in vari flashback, e comunica le sue idee sul teatro, sulla poesia, sulla politica del suo tempo.


Concha Lorca, Elisabetta Santini


La solista, Daniela Dolce.
Garcia Lorca, chitarra, Giacomo Del Bino.






Moscerina, Caterina Morelli.
Boscaiolo, Elvio Norcia.

Luna, Paolo Nesi.

Nozze di sangue.


Rafael Alberti, Paolo Nesi.
Sandro de Feo, Elvio Norcia.


giovedì 28 ottobre 2010

mucche in vetrina

65a. Fiera Internazionale del Bovino da Latte, Cremona 28-31 ottobre.
Vero e proprio concorso di bellezza per mucche, e gara per grandi mammelle, piene di latte.


Qui le mucche stanno in vetrina.




E per stare in vetrina, e per gareggiare, vengono preparate a dovere.
Come in ogni buon backstage, di ogni buon concorso di bellezza, parrucchieri, massaggiatori e truccatori sono a lavoro.







Le vacche attendono, assistite e controllate.



Si ha cura anche di farle la toeletta, con tanto di carta per pulire...


E c'è anche chi con la propria mucca, condivide un po' di riposo...


E' la prima volta che partecipo a questa Fiera.


Mi colpisce la sua completezza. Non solo una rassegna di campionesse di produzione di latte, ma anche, e soprattutto, un'esposizione di tutto ciò che ruota attorno a queste macchine da latte.
Dalle ditte che costruiscono le stalle, in ogni suo più piccolo componete.
Dalla recinzione del box, al materassino che sta sostituendo la lettiera di paglia o truciolo.
Dalla balla di fieno, al mangime complesso, fino all'integratore alimentare.
Dal prodotto sanitario per la salute dell'animale, ai pannelli fotovoltaici da applicare sulle coperture delle stalle.
Dai software per gestire diete e mungitura, ai sistemi di digestione anaerobica dei reflui di stalla, fino all'abbattimento del loro contenuto nitrico.

Ma le vacche non smettono di produrre latte neppure in Fiera.
Nonostante la grave crisi del settore. Nonostante i prezzi bassi, e le quote latte da ridefinire.
Nonostante la novità del posto, il disagio dato dai visitatori e i rumori della fiera.
Nonostante tutto questo, i 30 litri di latte a capo, vengono munti davanti a tutti...





Sulla strada del ritorno, la foto della prima neve che ha imbiancato pochi giorni fa' la vetta del Monte Orsaro.
Mi tornano gli occhi da bambino, a guardarla, quella spruzzata di neve che biancheggia ancora, pur al calar della notte...