alba a pierino

alba a pierino

martedì 31 dicembre 2013

finisce l'anno


Per anni si è affermato che più una società si fa tecnologica, più si riducono i posti di lavoro.
In molti, soprattutto in questi ultimissimi anni, hanno invece dimostrando il contrario.
La tecnologia è conoscenza, e da sempre lo sviluppo e l'applicazione della conoscenza ha creato occasioni.


Quindi, per fare, per lavorare, non si deve smettere di aver voglia di conoscere, di darsi occasioni per conoscere.

Molti, di questi tempi, si scambiano fiducia citando il pensiero sulla crisi economica e sociale di Albert Einstein. Anche un amico, titolare di un ristorante, l'ha usata come augurio per il nuovo anno.
C'è una frase che recita così: "La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza".


Sabato scorso mi sono fermato al mulino e mi sono fatto dare alcuni chicchi di grano.
Tornato a casa ho preso un vasetto di vetro, c'ho messo del cotone, l'ho bagnato, e c'ho messo i chicchi di grano.

Ho pensato che per il nuovo anno era proprio il caso di mettere a germogliare un seme, ed avere in programma di curarlo, farlo crescere, ed avere la pazienza e la costanza di vederlo maturare e dare frutti.


Questa mattina il grano era già più che germinato, già pronto per affrontare il nuovo anno.
Come dice un vecchio proverbio: "Il lavoro risana l'anima e il corpo", soprattutto quando se ne vedono i frutti.


Saluto i lettori, che di tanto in tanto si affacciano a questa finestra, che, ancora, riesco a tenere quotidianamente aperta, con l'immagine dell'ultimo tramonto che si stava spegnendo nel mare, oltre il Monte Serra, dopo che il sole si era languidamente dissolto, rinnovandovi l'augurio dello scorso…

 "Abbiate voglia di fare, ... e fate.
(senza rimandare... più di tanto…)

venerdì 27 dicembre 2013

le splendide fotografie di Walter Mitty



Dopo un po' di digiuno, ecco finalmente un po' di tempo, e un po' di occasioni, per andare al cinema.
Nel pomeriggio di Natale sono andato avvedere "i sogni segreti di Walter Mitty". Non conoscevo la trama, sono stato incuriosito soprattutto dal titolo.
Beh, il film è stato ancor meglio del titolo.


Si tratta del ramake di una commedia del 1947, anch'essa ispirata dal racconto “The Secret Life of Walter Mitty” scritto da James Thurber nel 1939, al quale si è ispirato anche Neri Parenti per il suo esilarante"Sogni mostruosamente proibiti" interpretato da Paolo Villaggio.


Ben Stiller dirige il film ed interpreta il ruolo del protagonista, Walter Mitty, un timido correttore di bozze impiegato presso il prestigioso Life Magazine. Così il film prende un'esatta connotazione storica, dipanandosi attorno ad un evento a suo modo epocale, la trasformazione di Life Magazine da mensile prodotto su carta stampata a "magazine on-line". La storia prende così più forza dalla complessità della nostra società moderna, tanto da essere spinta più avanti sotto tutti gli aspetti, sia quelli comici, ma soprattutto quelli drammatici, grazie anche alla spettacolarità dei mezzi cinematografici odierni.


Walter Mitty è incapace di affrontare a viso aperto il mondo reale, che controlla con la meticolosità di un contabile d'altri tempi, nascondendosi dietro al grigiore della quotidianità, per poi rifugiarsi in un mondo di fantasia dove vive la vita che vorrebbe e dove può realizzare tutti i suoi sogni e fare sempre la parte dell’eroe.


Sarà però proprio la vita reale, dalla quale ha sempre cercato di stare a debita distanza, perché così troppo diversa da quella che aveva progettato per se, assieme a suo padre, da ragazzo, a superare i suoi stessi sogni. Sarà la necessità di fare qualcosa di nuovo per vivere, come lo fu da ragazzo a cambiargli la vita, lo sarà adesso, da adulto ormai disilluso, a raggiungere i suoi stessi sogni.





Il bisogno impellente di rintracciare un famoso fotografo alquanto sfuggente, magistralmente interpretato da Sean Penn, costringerà Walter ad un avventuroso viaggio in luoghi che neppure aveva sognato. Dentro a situazioni che neppure aveva mai immaginato, cavandosela grazie alle sue sole capacità, spinto dalla più potente delle forze, l'amore "segreto" per la sua collega.



Ma la bellezza vera di questo film, sono la fotografia, il montaggio, la colonna sonora.



Quasi tutte le scene sono girate con camera fissa, con una composizione dell'immagine rigorosissima. Ogni scena dura due o tre secondi, come una proiezione in dissolvenza. Se la storia ne ha bisogno,  il montaggio torna ad inquadrature precedenti, senza mai perdere il filo che lega le immagini.
E dove non arriva il senso dell'immagine, ti ci porta la musica di Theodore Shapiro o brani di José González e Of Monsters and Men.


Mentre vedevo il film, non ho potuto fare a meno di cogliere qualche immagine, mi scappava di fotografare, e spero che la polizia postale adesso non se l'abbia a male.
In fondo sono solo rimasto rapito da quel viaggio intorno al mondo, il cui diario fotografico è stato più straordinario di quanto mai mi sarei potuto aspettare.


giovedì 26 dicembre 2013

il ricordo del bombardamento di Empoli



Empoli, Museo del Vetro, l'amica Benedetta Giuntini, e sua sorella Angela, leggono racconti e memorie del 26 dicembre del 1943. Settanta anni fa, 36 bombardieri americani, alle 13,10, colpirono con oltre 240 bombe la stazione ferroviaria, vero obiettivo dell'incursione aerea, e i quartieri contigui. Il quartiere delle Cascine fu completamente raso al suolo. Furono 125 i civili che caddero vittime del bombardamento, e diverse centinaia i feriti.
A presentare l'iniziativa è l'assessore Eleonora Caponi.



Quello stesso giorno, il 26 dicembre 1943, furono colpite le stazione ferroviarie di Prato e Pistoia. Il giorno prima era stata attaccata la stazione di Pisa.





L'obiettivo degli Alleati era quello di interrompere i rifornimenti alla truppe tedesche posizionate lungo la Linea Gustav. Lungo questa linea fortificata dai tedeschi dopo lo sbarco di Salerno del settembre del '43, le truppe alleate avevano dovuto arrestare la loro avanzata.




Al termine delle letture, alcuni dei presenti, quel giorno di settanta anni fa, appena bambini, hanno raccontato le proprie testimonianze.



Sul sito degli amici "Della Storia d'Empoli" trovo testimonianze ed immagini di quei fatti.
E trovo anche quest'immagine, raccolta dagli archivi militari, del momento esatto del bombardamento.
Ho subito notato la differenza tra la città di allora, e quella di oggi...



 Il Museo del vetro è ospitato nell’antico Magazzino del Sale, costruito nella seconda metà del XIV secolo nel centro di Empoli e utilizzato per stivare e distribuire il sale proveniente dalle saline di Volterra.


mercoledì 25 dicembre 2013

buon Natale



Questa mattina, prima di scrivere, ho aperto la posta, e vi ho trovato la mail di un amico che rispondendo ai miei auguri mi ha scritto che quest'anno ha deciso di non fare gli auguri di Natale, che tiene la bocca cucita per solidarietà.
Lo comprendo, il suo lavoro gli da l'opportunità di vedere da vicino realtà molto difficili.
Mi saluta chiudendo così: ”posso sorridere però…".

Io penso che proprio in momenti come questi non si deve tenere la bocca cucita. Ma parlare, cercare di condividere la consapevolezza che comunque siamo destinatari del più straordinario dei doni, la vita.
E quindi la speranza che i nostri sforzi potranno avere successo.
In momenti come questi è proprio la speranza che viene meno, e ci toglie la voglia di dare il meglio di noi stessi, di lottare con forza.
Sorridere è il modo più semplice per dimostrare fiducia.

Ma poi per provare ad essere felici ci vuole coraggio, il coraggio di provarci.

Auguri e Coraggio, 
miei cari lettori!

martedì 24 dicembre 2013

che bello Babbo Natale



Che bello, Babbo Natale è venuto a trovarci anche quest'anno.



E che bello è stato aspettarlo. Ci ha regalato proprio una bellissima serata.


lunedì 23 dicembre 2013

campagna bolognese



Ci sono orizzonti 
così sfumati, 
che ti fanno sembrare 
certe presenze 
del passato 
come zattere alla deriva.

sabato 21 dicembre 2013

un volteggiar di tigri


È la nostra personalità a forgiare la forma del nostro destino?
E' un'affermazione che sento spesso, e l'avevo letta anche nella presentazione del laboratorio teatral-circense che Firenza Guidi ha tenuto in una delle scorse settimane.


Forse sì.—, potrebbe essere una risposta plausibile, tra le prime che mi vengono in mente.



Forse non solo la nostra di personalità, ma anche quella degli altri, tanto più di quelli che più ci stanno vicini.—, potrebbe essere la seconda risposta, quella che mi viene da dire dopo averci ragionato su.







Lo spettacolo messo in scena dai ragazzi che hanno svolto il laboratorio di Firenza, che ieri sera ha preceduto "Lucille", è stato un vero e proprio programma circense.




Con "numeri" in cui la recitazione si sommava, fino ad esserne parte integrante ad evoluzioni acrobatiche.












Con Firenza che guidava magistralmente il contesto scenico, con luci, fumi e musiche un po' da traccia e molto dal vivo.