alba a pierino

alba a pierino

mercoledì 30 novembre 2011

la posa della geostuoia


L'inverno è già iniziato, e con esso le mie preoccupazioni per la scarpata che sovrasta la strada per la capanna, e che si trova al disotto della mia pista per giocare a bocce.

A marzo di quest'anno l'avevo ripristinata dopo la frana dell'inverno scorso, con la posa di un drenaggio.
Avevo gettato del seme sulla scarpata stessa, ma di fatto, da allora ad oggi non ha quasi mai piovuto.
Solo poco più di 80 mm di pioggia in 8 mesi.
Così l'erba, seppur germinata, non è riuscita a crescere e ad attecchire.

Con l'obiettivo di provare con l'idrosemina nei prossimi giorni, oggi ho posato sulla parte più declive, una geostuoia di juta.


Al fine di evitare fenomeni erosivi superficiali che si potranno verificare prima del completo insediamento della vegetazione, e per ridurre al minimo il rotolamento di piccoli frammenti di terra che andrebbero ad ostruire il canale alla base della scarpata ho posato, con l'aiuto di Silvano, dopo aver tolto tutte le erbe e i talli presenti, una biorete antierosiva e di contenimento di juta a maglia quadrata 1x1 cm, fissandola con picchetti metallici lunghi 20 cm.

martedì 29 novembre 2011

una festa da fotoreporter


Per un'idea di Fabrizio e Francesca, quest'anno ho avuto l'occasione di far parte dell'Ufficio Stampa dell'annuale Mostra Mercato nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato.
Così, anche i lettori del mio blog si sono trovati a seguir passo passo la preparazione e lo svolgimento della manifestazione.

Ieri sera, anche se ci sono stati dei problemi tecnici di "trasmissione", una selezione del mio fotorepertorio è stata proiettata durante la serata di beneficenza svoltasi al PalaTartufo.

Questa era la slide che chiudeva la proiezione...

lunedì 28 novembre 2011

bella da morire


Ero bambino, ma la ricordo con tanta poesia dentro.


Era il 1977 e gli Homo Sapiens vinsero il Festival di San Remo con queste parole:

E sei bella da morire,
tutto sembra un film
da girare troppo in fretta
con la "fine" sopra i tuoi blue-jeans.




L'ho risentita stasera.


Gli Homo Sapiens erano gli ospiti di una serata di beneficenza che al PalaTartufo chiudeva ufficialmente la Mostra Mercato del Tartufo Bianco di San Miniato di quest'anno.

domenica 27 novembre 2011

viva Verdi, concerto a San Miniato


Il Coro "Monsignor Cosimo Balducci" e la Filarmonica "Giuseppe Verdi", quest'anno hanno chiuso, nell'ambito della 24a Mostra Filatelica e Numismatica organizzata dal circolo aziendale della locale Cassa di Risparmio, dedicata ai 150 anni dell'Italia unita, il programma dell'annuale mostra mercato del Tartufo Bianco di San Miniato, con un concerto intitolato "Viva Verdi".
Il concerto si è svolto all'interno di Palazzo Grifoni, in una sala gremita in ogni suo posto.
Che bello!


Ho assistito all'arrivo dei musicisti, agli ultimi allestimenti della sala, alle prime prove musicali, come alle prove dei coristi.
Ho sentito la tensione e la passione che animava sia gli orchestrali che i cantanti del coro.
Ho ascoltato l'amico Andrea Carucci che suonava la sua tromba.


Ho sentito le stecche e le stonature nella ricerca degli accordi, al prolungarsi delle prove mentre la sala si andava riempiendo.

Poi è cominciato il concerto.

Il Maestro Simone Faraoni, direttore del coro, ci ha presentato il programma musicale della serata, come la colonna sonora del Risorgimento.




Il melodramma ed il canto popolare della prima metà dell'ottocento italiano, erano mezzo e risonanza delle aspirazioni politiche di libertà ed unità, che erano germogliate a seguito della "primavera francese", spinta prima e soffocata poi dall'epopea napoleonica.






Ed è proprio dal germe francese che prende il via il concerto, con l'Inno dell'Albero.
Segue "Viva l'Italia! Sacro un patto", il coro di guerrieri tratto dall'opera verdiana, La Battaglia di Legnano.
Quindi è la volta dell'Inno di Mameli.






Il Coro e la Filarmonica si alternano nella rappresentazione dei vari "pezzi" che compongono il concerto, e a volte li eseguono assieme, come il suggestivo "Va Pensiero" finale.




E' stato un assoluto crescendo di qualità e di emotività.
Bravi!

sabato 26 novembre 2011

la via dei malcontenti


Andrea Mancini, e gli amici del Frantoio Parlante hanno promosso per oggi, all'interno di questo terzo ed ultimo fine settimana della Festa del Tartufo, "la via dei malcontenti", proponendo in chiave teatrale, il sentiero dei condannati a morte, lungo lo straordinario percorso dei vicoli carbonai.
Ripetendolo due volte, uno al mattino e l'altro nel primo pomeriggio.



Il primo spettacolo, quello del mattino, è una cosa per pochi intimi, anche per la concomitante celebrazione del tricolore.
Andrea Mancini introduce la storia e fa da voce narrante raccontando e descrivendo i luoghi dove si svolge lo spettacolo. Lapo Ciari e Andrea Giuntini, sono i due condannati venuti dal passato, che giocano al ruolo del boia.

Si parte dalla Chiesa della Misericordia, un locale cinquecentesco ricavato nell'antico palazzo dove si trovava la Loggia di Giustizia e la Prigione delle Stinche, da dove i condannati partivano per il loro ultimo viaggio.





Viaggio che prende il via dal vicino Vicolo di Gargozzi, un ripido sdrucciolo che conduce verso la campagna. Da qui si segue il tracciato di un sentiero riaperto per l'occasione, che passa sotto al Palazzo Comunale. Proseguendo, dietro al Palazzo del Seminario, lo spettacolo fa una tappa, col condannato che si sceglie il cippo sopra al quale farsi tagliare la testa.
Poi, altra tappa alla Cisterna, dove il boia spiega e mostra tre tipi di supplizi per il condannato. L'inchiodatura, la segatura e l'estrazione.




Sotto al complesso monumentale di San Domenico gli attori raccontano la storia dell'esecuzione di una condanna.




Lo spettacolo si conclude alla Via Angelica, che portava dalla campagna in pieno centro, passando sotto al chiesa di San Domenico.
Qui, all'inizio dello sdrucciolo, si apre una chiesetta, sconosciuta ai più, intitolata a San Pietro Martire e a San Giovanni Decollato. In questo luogo, fino alla fine del '700, i condannati in attesa dell'esecuzione, venivano confortati dai confratelli della Compagnia di San Pietro.



Allo spettacolo del pomeriggio hanno assistito diverse decine di persone, che hanno percorso la via dei malcontenti, seguendo gli attori, mentre la luce andava velocemente cambiando, con il sole che andava scomparendo all'orizzonte.