alba a pierino

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mercoledì 20 ottobre 2010

luci nella notte di Termoli

Scende la notte sul mare Adriatico.
Il tramonto è alle spalle, con le ombre che si sono allungate dalle vette dei Monti dei Frentani.

Lente, piccole onde, si infrangono sulla spiaggia.


Il borgo vecchio di Termoli, da qui, è un castello che si insinua nel mare.

La notte è sempre più matura, con la luna, avanzata ma non ancora piena, ben alta nel cielo cupo.
Le strade del borgo sono silenziose, profumate di mare da folate di vento che si infilano nei vicoli.







Ore 22,30. Piazza Duomo.
La Cattedrale, che è stata edificata tra il XII e il XIII sec., è il fulcro del Borgo, luogo verso il quale confluiscono strade e vie.
La presenza, oltre dell'edificio sacro, anche del Castello, voluto forse da Federico II, come torre di vedetta sull'Adriatico denota un periodo di splendore proprio intorno al XII e XIII sec.
Le invasioni veneziane e turche con saccheggi e devastazioni, terremoti, passaggi di proprietà tra dinastie e famiglie nobili hanno segnato un momento di calo durato fino a tutto il XVIII secolo.




Lungomare, a nord.


I trabucchi.
Il trabucco è un'antica macchina da pesca tipica delle coste abruzzesi.
Si tratta di un'imponente costruzione realizzata in legno strutturale, costituito da una piattaforma protesa sul mare ancorata alla roccia da grossi tronchi di pino d'Aleppo, dalla quale si allungano, sospesi a qualche metro dall'acqua, due, o più, lunghi bracci, detti antenne, che sostengono un'enorme rete a maglie strette detta "trabocchetto".
Secondo alcuni storici, il trabucco sarebbe un'invenzione importata nella regione dai Fenici.


Forme di luce e d'ombra.





Ore 23,00. Porta del Borgo Vecchio.


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