alba a pierino

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giovedì 28 aprile 2011

come in visita ad un monumento

Chissà...


Si parla tanto di "bellezza del paesaggio", di interventi di pianificazione del territorio "appropriati", di "valutazione degli impatti".
Negli anni '70 ed '80 il tracciato della Cassia, la S.S. 2, fu oggetto di consistenti lavori di ammodernamento.
Questi lavori furono caratterizzati soprattutto da un profondo ridisegno del suo tracciato, soprattutto nel tratto tra Siena ed il Lago di Bolsena. Oltre alla realizzazione di una serie di varianti per aggirare, evitandoli, i centri storici dei paesi lungo il suo tracciato, furono realizzati delle sostanziali modifiche, anche per "raddrizzare" la parti più tortuose.
In questi tratti furono abbandonati i crinali, per costruire la nuova strada sui fondo valle.
I due principali esempi sono il tratto da Torrenieri a San Quirico d'Orcia, ed il tratto che evita la salita (e la discesa) per Radicofani.
Nei nuovi tratti è stato fatto largo uso di viadotti per rendere rettilinei i tratti di fondo valle.

Chissà se oggi i signori a cui sta tanto a cuore la conservazione (integralistica) del paesaggio, consentirebbero, all'interno della Val d'Orcia di un intervento del genere.
Già in un'altra occasione ho toccato questo argomento.


Comunque, sta il fatto che se la variante da Torrenieri a San Quirico d'Orcia fosse stata bocciata in nome dello scempio al paesaggio, provocato dalla serie di viadotti che lo caratterizzano, il gruppo di cipressi, realizzato alla fine dell'800 per la caccia agli storni, non sarebbe mai diventato l'emblema mondiale della Val d'Orcia prima, ma anche dell'intera Toscana.
Perché Franco Fontana forse non lo avrebbe mai fotografato, visto che dal vecchio tracciato della Cassia, mai si sarebbe visto.







Immagini scattate la scorsa domenica 17 aprile, intorno alle ore 19,00, durante l'uscita fotografica con gli amici del corso.

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