alba a pierino

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domenica 6 novembre 2011

l'olio di Pierino


Domenica di frangitura per le olive di Pierino.
Raccolte le ultime piante attorno a casa, caricato le cassette e poi giù, fino al frantoio, in questo caldo pomeriggio d'inizio novembre.





Al frantoio non c'è molta ressa. Questa è un'annata di produzioni al di sotto della media.
Anche se le olive sono poche, in compenso le rese in olio sono piuttosto buone.



Su poco più di 2/3 degli 80 olivi di Pierino ho raccolto, con l'aiuto di amici e parenti con i quali dividerò l'olio, 400 kg di olive.
E nonostante il mio olivo da coccarda, la media è stata di circa 7 kg di olive a pianta.


Come da programma, alle 17,30, le mie olive, alle quali si sono aggiunte 22 kg di olive raccolte da Paolo nel suo giardino, sono finite dentro la tramoggia, ed hanno iniziato il loro viaggio dentro alle macchine del frantoio.



Dalla tramoggia le olive sono salite al defogliatore, e poi sono cadute nella lavatrice.



Da qui sono entrate nel mulino, e sono diventate pasta, di un fantastico color vinaccia.
Dal mulino, attraverso una tubazione trasparente, abbiamo visto la pasta arrivare nella tramoggia in cui è rimasta a gramolare per circa un'ora.





Abbiamo tenuto d'occhio la nostra tramoggia per tutto il tempo, e abbiamo visto che, pian piano, l'olio si cominciava a vedere emergere sopra la pasta.


Intanto, davanti alla centrifuga, si svolgeva la più classica delle scene che avvengono in frantoio.
Il signore che aveva franto le sue olive prima di noi, gli era finito di uscire il suo olio, ed aveva pesato i suoi contenitori pieni.
Con la calcolatrice in mano, aveva messo su un comizio sulla resa delle sue olive.





Finita la scena, è stata la volta della pressatura della pasta delle olive di Pierino.
Dalla tramoggia, la pasta è stata pompata alla pressa centrifuga in continuo. Dove avviene la separazione della parte solida, la sansa, da quella liquida, olio e acqua di processo.
La sansa e l'acqua resta al frantoio. La sansa di olive la manderanno all'oleificio che ne estrarrà l'olio rimasto ed il nocciolino.
L'acqua finirà, come ammendante, sui terreni del frantoiano.

L'olio che esce dalla pressa ha bisogno di un'ulteriore filtrazione, e viene così inviato ad un centrifuga, dal quale esce verde e profumato.



Paolo mette sotto un fiasco, e lo riempie dell'olio estratto dalle olive del suo giardino.



Alla fine, dopo circa 2 ore, dallo scarico delle olive nella tramoggia all'ultimo olio uscito, dentro ai contenitori sono finiti circa 68 kg di olio, per una resa di poco superiore al 16%.



Dopo la frangitura, cena nella cucina del frantoio gentilmente messaci a disposizione da MariaGrazia.
Io, sul fornello, ho preparato la minestra di fagioli condita con l'olio appena fatto, mentre Paolo e Lisa hanno arrostito pane e salsicce sulla brace del camino. Per contorno cavolo cappuccio ad insalata con olio, sale ed aceto.



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