Giornata particolare quella di oggi, alla festa regionale del PD a San Miniato Basso.
Con un doppio appuntamento con la politica di alto livello.
Nel tardo pomeriggio, sotto al tenda dei dibattiti della Festa, Matteo Renzi, sindaco di Firenze, secondo il programma avrebbe dovuto presentare il suo libro "Fuori".
Ma l'incontro ha preso presto un'altra piega. La manovra, il venerdì nero, un lunedì di borsa ancora molto scuro, ed ecco che il dibattito si sposta sull'attualità.
A Renzi piace fare il "piacione", giocare con il suo "fiorentino" tirando fuori battute da cabaret.
Gli piace parlare di politica argomentando la base delle sue posizioni con battute che cercano il sorriso.
Nonostante l'orario, le 18,00, ad assistere c'è molta gente. Ridono e riflettono, stanno al gioco, ma vi partecipano anche. Qualcuno risponde a tono. Qualcuno anticipa anche le sue battute, e lo lascia un attimo in silenzio.
Anche il giornalista che conduce "il gioco", ad un certo punto entra nella parte della "spalla", e stuzzica Renzi anche su terreni più ostili.
Ma Renzi, schivando prese di posizione su temi forse troppo generali, sfrutta i "passaggi" per tornare a quello che a volte sembra il suo principale obiettivo. Proporsi e spingere.
Un signore seduto dietro di me mi dice che i politici devono anche piacere, e lui ci riesce ad essere simpatico.
Dopo cena è la volta di Enrico Letta. L'enfant prodige del centro sinistra. Il più giovane ministro della repubblica, quando nel 1998, a soli 32 anni divenne Ministro per le Politiche Comunitarie.
Oggi è vicesegretario nazionale del PD.
Lo conobbi nel 1996, e lo frequentai per più di anno, partecipando alla campagna elettorale di Prodi.
Con Renzi ci sono quasi dieci anni di differenza, e, soprattutto, una diversa visione del ruolo della politica, anche se entrambi provenienti dal mondo cristiano sociale.
Letta ha già conquistato il suo spazio, magari anche stando al gioco di quei "vecchi" che Renzi, ma anche gran parte della base, vorrebbe che si facessero da parte.
L'intervento di Enrico, è molto più compassato, anche se incalzato dal giornalista che conduce l'intervista, ed anche da qualche pungolo che arriva dal pubblico. Racconta che, comunque, il cambiamento sta già avvenendo. Il gruppo dirigente del partito ha già intrapreso quella strada.
Guardando la piazza, mi accorgo che di gente ce n'è tanta anche stasera, forse più del pomeriggio.
lunedì 18 luglio 2011
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