Pomeriggio in riva al mare.
Vedendo i bambini che, usciti dall'acqua si giravano un po' intorno per trovare cosa fare, propongo loro di giocare con le palline.
—Non ce l'abbiamo!—, è stata la prima risposta.
—Dove le vendono?—, chiedo.
—Passano i marocchini. Ce l'hanno loro.—.
Tutti ci mettiamo a scrutare la spiaggia, cerchiamo...
—Eccolo! Laggiù!—, è stato avvistato un marocchino con le palline.
Gli corriamo dietro e le compriamo. Sono un po' sbiadite, e anche un po' grandi per essere delle palline da spiaggia.
Ci sono le foto di motociclette, e non di ciclisti. Ma vanne bene. Tre euro e le portiamo via.
Sono le 5 del pomeriggio, in punto, quando iniziamo a fare la pista.
Con un pallone traccio il percorso, e poi ciascuno ci mette del suo.
Curve paraboliche, trampolino e trabochetto, tunnel ed ostacoli vari.
Anche la retina delle palline viene riciclata per "arricchire" la pista.
In meno di dieci minuti la pista è pronta. A giocare siamo in sei.
Si inizia dal più vecchio, quindi io parto per primo, e poi tutti gli altri cinque.
Nico e Sara, gemelli, fanno la conta a chi parte per ultimo.
Dopo il primo tiro mi ritrovo al quarto posto.
La gara si fa avvincente, e ai primi ostacoli inizia la selezione.
Alla fine del primo giro Alberto è in testa.
Dopo un'ora di gioco, e cinque giri di pista, con già i primi doppiaggi, passa il gelataio.
Pausa merenda...
La gara riprende, e mano mano che continuiamo la piaggia si spopola.
Sono le 19,30 quando decidiamo che potrebbe essere arrivata l'ora di smettere.
In quel momento, dopo oltre due ore di gara, la classifica è la seguente:
Io in testa, seconda Agnese con due giri di ritardo come Nico che è terzo.
Alberto è quarto a tre giri, Sara quinta a quattro giri, Benedetta sesta ed ultima con cinque giri di ritardo.
Dopo cena, per restare allenati, partitella a biliardino.
domenica 31 luglio 2011
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