alba a pierino

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mercoledì 13 aprile 2011

a tu per tu con il mostro nucleare


La centrale nucleare Ascó si trova nel territorio comunale di Ascò (provincia di Tarragona), sulla sponda destra del fiume Ebro.
L'impianto, di proprietà della società elettrica spagnola Endesa (acquisita da Enel nel 2009), è dotato di due gruppi, ciascuno dei quali opera per mezzo di un sistema nucleare di vapore tra cui un reattore ad acqua leggera pressurizzata (PWR) forniti dalla società statunitense Westinghouse.











Negli anni 2007 e 2008 le due unità hanno avuto alcuni eventi significativi, caratterizzati da piccoli rilasci di materiale radioattivo.



Ciò ha indotto i gestori ad alcune attività di manutenzione straordinaria.
Il miglioramento più significativo alla sicurezza effettuati presso l'impianto è stato il rafforzamento delle saldature che collegano il pressurizzatore a ciascuno dei tubi emergenti (overlay Weld). Lo scopo di questo intervento, che è stato effettuato ad entrambi i gruppi, è quello di prevenire la possibile comparsa di fessurazioni causate dalla differenza nei materiali e nelle tensioni residue durante il processo di saldatura.
Dati relativi al funzionamento dell'impianto, che sono costantemente aggiornati, possono essere consultati sulla pagina di stato operativo di questo sito web, che riporta gli incidenti negli 8 impianti spagnoli operativi, http://www.csn.

Ci arrivo nel tardo pomeriggio. Il fiume Ebro è una sorta di Nilo, che scorre verde e placido tra gole di roccia e pietrisco rossastro.


Dalla torre di raffreddamento, che si vede spuntare da dietro i tetti delle case del paese di Vinebre, non esce vapore. Si vede, sopra di essa, in controluce, un leggero riverbero, segno che del calore lo sta dissipando.
Ero passato di qui poco più di 2 anni fa, e la torre sbuffava vapore, da vederlo in lontananza.



Mi fermo lungo la strada, tra me e la centrale c'è un grande vigneto di viti allevate ad alberello, che arrivano fin sulla riva dell'Ebro. Dietro si innalza la torre di raffreddamento alimentata con l'acqua del fiume.
Oltre c'è la vecchia ferrovia Madrid-Barcellona, ad un solo binario, che divide in due il sito nucleare, con i rettori adagiati sulla pendice della collina.

Sul tetto di una delle due unità si vedono delle impalcature, segno che si stanno facendo delle manutenzioni. Infatti dal mio web-in-tasca riesco a sapere che l'U-I è ferma dal 19 di marzo scorso.



Sarà la luce vivida del tardo pomeriggio catalano, il riverbero delle rocce rossastre, il traffico molto scarso, il silenzio rotto dal ronzio modulato del vento, ma una strana sensazione l'avvertivo...

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