alba a pierino

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sabato 5 febbraio 2011

i vicoli di Abbadia San Salvatore

Che delusione!
Lo avevano presentato come un importante convegno tecnico-scientifico, ma la sala contava poche decine di presenti.
Dopo tre interventi, di illustri luminari che parlavano di acque e geotermia, il quarto, finalmente, fa giustizia all'intelligenza dei presenti. Dicendo che i due ultimi relatori prima di lui avevano detto, parlando di energia, delle "grosse fesserie", e le ha elencate, peraltro con una più che sufficiente cognizione di causa.

Finita la sessione mattutina, me ne sono tornato a casa.
Ma prima di partire, ho voluto fare due passi nei vicoli del centro storico di Abbadia San Salvatore.


Abbadia San Salvatore sorge sulle pendici orientali, il versante senese, del Monte Amiata, su di un pianoro alla base del cono vulcanico e a dominio della Valle del Paglia.







Sorge al limite della copertura boschiva e domina il paesaggio spoglio della valle.








Attualmente la città antica costituisce solo una piccola parte del centro abitato, che si è notevolmente accresciuto in seguito alla trasformazione della struttura economica e sociale prodotta dall'apertura della miniera di mercurio, nel 1895.








L'antico borgo medievale risulta marginale rispetto all'attuale centro, via Roma, e conserva ancora il carattere chiuso e raccolto di "terra murata", sebbene le antiche mura non siano più visibili.








In prossimità del borgo sorge l'Abbazia di San Salvatore, che comprende la chiesa con la cripta, il chiostro e qualche edificio, ampiamente rimaneggiato, dell'antico complesso che costituiva il monastero.








La tradizione vuole che all'origine della fondazione dell'Abbazia di San Salvatore ci sia stato un evento miracoloso, che vide protagonista un re longobardo.








Al tempo di Papa Zaccaria morì il re Liutprando e i longobardi elessero re Rachis.
Egli si dedicò molto alla vita spirituale e promise di costruire in Toscana dei monasteri.








Essendosi fermato ai piedi del Monte Amiata per una battuta di caccia, venne a sapere che sul Monte alcuni guardiani di suini vedevano su un albero un lume, ora uno, ora trino.
Mandò delle persone ad indagare.

Quando gli inviati confermarono ciò che si diceva era vero, il re volle andare di persona sul Monte ed anche a lui apparve la stessa visione.
Così nel luogo in cui sorgeva l'albero fece costruire una chiesa.

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