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venerdì 6 gennaio 2017

la storia leggendaria di Semifonte



Il fatto che il castello di Semifonte si presenti come una sorta di mito del quale non sono state rinvenute tracce archeologiche attendibili, ma la cui memoria storica è pervenuta fino ad oggi, si rileva anche da una semplice ricerca in Internet.


La pur breve esistenza di Semifonte ha lasciato nel territorio una memoria che è rimasta radicata attraverso i secoli nella cultura degli abitanti. Nessuna fonte storica ci permette di sapere con precisione l’epoca della fondazione di Semifonte, l’unica cronaca attendibile è quella di Sanzanome, il quale attribuisce la fondazione al conte Alberto IV degli Alberti, dopo poco il 1177


Si sa invece per certo che il castello di Semifonte, che si trovava su una delle colline di media altitudine fra la Val d’Elsa e la Val di Pesa, al limite fra i Comuni di Barberino Val d’Elsa e
Certaldo, fu raso al suolo da Firenze nel 1202. Il mito del castello, distrutto perché voleva diventare città, per superare il comune fiorentino è stato tramandato nella coscienza popolare fino ad arrivare alle generazioni degli ultimi secoli. La località, segnalata nelle indicazioni turistiche con il nome di Semifonte e nella segnaletica stradale con la denominazione di Petrognano/Semifonte, non appare come toponimo sulla cartografia ufficiale, il luogo è segnato con il nome di San Michele, dall’intitolazione della Cupola eretta nel secolo XVI sulla sommità della collina, maggiormente conosciuta dagli abitanti della zona come Cupola di San Donnino, dalla denominazione della chiesa vicina.

Un editto della Repubblica Fiorentina impose il divieto assoluto di ricostruire in cima al colle. A ricordare Semifonte restano ancora oggi pochi ruderi inglobati nelle case coloniche sparse sulla collina e una cappella ottagona del 1597, costruita grazie ad una deroga dell'editto duecentesco, che riproduce fedelmente in scala 1:8 la cupola del Duomo di Firenze.


L’area, al confine della provincia fiorentina con la provincia senese è situata all’interno sul lato destro della Via Cassia in direzione di Siena, pertanto non è visibile dalla strada principale.
La vista dal poggio di Semifonte mostra, inserito in una prospettiva circolare, un paesaggio formato da colline con piccoli borghi, sulle quali si alternano campi coltivati, case coloniche e boschi che scendono verso stretti borri.

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