alba a pierino

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sabato 9 febbraio 2013

la fabbrica del tannino


Lo stabilimento per l'estrazione del tannino di San Michele di Mondovì nasce nel 1961 per volontà della famiglia Battaglia che allora vantava già una storia almeno 100 anni di estrazione del tannino dal legno di castagno nelle valli del Monregalese.
Nello stabilimento di San Michele Mondovì si concentrarono ben presto le attività di estrazione di tutto il cuneese, con la chiusura, in breve tempo, di tutte le piccole fabbriche di montagna.
Oggi lo stabilimento è il più grande al mondo per produzione.


Il termine tannino è stato per la prima volta utilizzato nel 1796 per indicare una sostanza presente negli estratti vegetali capace di combinarsi con le proteine della pelle animale in complessi insolubili, di prevenirne la putrefazione da parte degli enzimi proteolitici e trasformarla in cuoio.

L’estrazione avviene in cinque fasi che sono la triturazione del legno, l'estrazione con acqua calda, la concentrazione del tannino, la filtrazione del liquido concentrato per la separazione delle varie sostanze solubili e l'essiccazione per la produzione del tannino in polvere.


La triturazione risulta necessaria per uniformare le dimensioni dei frammenti di legno sia per permettere un agevole carico e scarico dai reattori utilizzati nelle fasi successive, sia per uniformare su superfici di contatto al passaggio dell'acqua calda.


Per l'estrazione si usano delle batterie di estrattori che vengono percorse da acqua calda in controcorrente. Gli estrattori sono chiusi, per lavorare sotto pressione e migliorarne l’efficacia del processo. Solitamente gli estrattori funzionano in batteria, con alcuni percorsi dall’acqua mentre alcuni in fase di scarico-carico. Si compiono generalmente tre estrazioni durante le quali l’acqua percorre in ordine i serbatoi per poi uscire arricchita in sostanze solubili estratte tra le quali anche il tannino. Lavorando sotto pressione si può arrivare a temperature di 120-130°C, ma la scelta della temperatura dell’acqua si fa in base al tipo di tannino che si deve estrarre nonché della quantità che si desidera estrarre.  


Terminata l’estrazione si ottiene una soluzione contenente circa 10 g/l di sostanze solubili a caldo, in quanto non tutto ciò che è stato trascinato dall’acqua è tannino ma solo una frazione. Con il raffreddamento fino a temperatura ambiente precipitano le sostanze colloidali non solubili. La soluzione viene poi separata per filtrazione e mandata alla concentrazione. La concentrazione avviene per evaporazione dell’acqua, ottenendo una soluzione al 20-30% di sostanze solubili. Durante questa fase precipiteranno anche altre sostanze che sono poco solubili a temperatura ambiente.



La soluzione concentrata, composta unicamente da sostanze solubili, viene sottoposta ad un processo di disidratazione, per giungere alla cristallizzazione.


Il legno macinato, da cui sono state tolte tutte le sostanze solubili, viene qui usato per vari scopi.


Tra questi c'è anche la produzione di pellet, di cui io mi approvvigiono per alimentare la mia stufa di Pierino.

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