alba a pierino

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sabato 21 gennaio 2012

la filiera corta a tavola, nella Locanda Cupelli


Il mio cugino Andrea ha aperto il suo piccolo ristorante a filiera corta.



Oggi ha portato a compimento la prima, difficile, tappa di un lungo viaggio che inizierà da lunedì prossimo.
Per diversi mesi ha lavorato attorno ad un progetto, facendolo crescere e riempiendolo di idee e contenuti.
Far evolvere la propria attività di agricoltore verso una collocazione che si propone di anticipare i nuovi movimenti del millennio appena iniziato.
Superando ed integrando il concetto della trasformazione diretta del prodotto agricolo, che non si ferma più alle industrie agrarie, ma elabora nuove situazioni di relazione tra il prodotto ed il suo uso e consumo.
La cucina e la tavola, che nella consuetudine della filiera prodotto-consumo si trova all'estremo del segmento di relazioni produttive e commerciali, nello sviluppo di questo suo progetto, si sono ritrovate al centro di quel segmento di attività.
Nonostante la propria attività agricola, almeno nella sua struttura attuale, non sia ancora capace di fornire tutti gli elementi della cucina, almeno per quanto riguarda la sezione delle proteine animali, la tavola dentro al ristorante si concretizza come una calamita che raccoglie, ed attira a se, sia gli elementi a monte della propria filiera produttiva, ma anche quelli a valle.
Quei prodotti di aziende e trasformatori limitrofi e vicini.

Questa mattina, la mia zia Luciana e la mamma di Graziella, erano già in cucina, sorridenti ed indaffarate.
Sui banchi della cucina, in bella mostra, il pane fatto con la farina del proprio grano.
Pronto per la zuppa, e la pappa al pomodoro.











Nel pomeriggio, con il calar del sole, amici, parenti e tanti curiosi hanno cominciato ad affollare le sale della Locanda.
La gente arrivava ad ondate, con un ricambio ininterrotto fino a tarda sera.







Alle 21,30, per chiudere come si deve la serata, il colpo di genio.
Spaghetti aglio olio e peperoncino per gli ultimi rimasti.



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