alba a pierino

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giovedì 27 gennaio 2011

train de vie

Nel giorno dedicato alla memoria, ho rivisto in tv "train de vie", un treno per vivere.
E' un film del 1998, diretto dal rumeno Radu Mihăileanu, che tratta in maniera ironica il tema della Shoah.
La trama viaggia tra paradosso e favola, ed alla fine, il vero personaggio principale del film è proprio il treno.
I suoi vagoni, i suoi binari. Il treno che diventa da mezzo per la fine, a mezzo per l'inizio, la libertà, per una nuova vita.


Sabato 23 luglio 2005
Ore 9,48. Avvicinandosi a Subbiano.


Adesso la ferrovia entra nella campagna, correndo di fianco a vecchi binari, e la mia mente si rilassa.

Non sono qui per fuggire, forse sono qui per cercare un’altra meta, o solo per imparare un’altro modo per vivere la mia vita.
Forse sono qui perché vorrei imparare da questo treno a continuare a correre per la stessa strada, perché questa è la sua strada.
Forse sono qui perché vorrei imparare da queste finestre a farsi guardare ogni giorno da degli sconosciuti, e fare la loro vita.
Forse sono qui perché vorrei imparare dalla corrente di questo fiume a portare le cose dove non vogliono andare.
E magari avere la pazienza di questo treno di andare e venire, per poter ricominciare a vivere una vita di nuovo mia.

Non so’ in realtà da quando tutto questo è cominciato, se esiste una data da ricordare.
C’è sempre una serie di date che anelano una storia, che nel tempo ha preso una strada.

Brano tratto dal mio "trenAretino", pag. 11.

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