alba a pierino

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venerdì 17 febbraio 2012

mi illumino di meno all'Osteria Agricola del Podere del Grillo


Prosegue il viaggio degli amici di TerritorioTeatro, Andrea Mancini e Lapo Ciari, alla scoperta dei luoghi e delle storie di San Miniato e dintorni.
E prosegue il mio viaggio dietro di loro.




Oggi è la giornata internazionale del risparmio energetico, e TerritorioTeatro è sceso a valle, alla Borghigiana, nell'Osteria Agricola del Podere del Grillo dell'amico Fabio Panchetti, a cui va iscritta la colpa di avermi causato questa mia passione per la fotografia, trasmessa lungo gli innumerevoli viaggi in treno, verso Firenze, mentre si andava a scuola.


Stasera i ragazzi di TerritorioTeatro ci hanno raccontato di Giovan Battista Landeschi, il parroco agronomo samminiatese che nella metà del Settecento fu protagonista di una vera e propria “rivoluzione” agraria.


Lapo Ciari e Andrea Mancini sono autori ed attori in Giovan Battista - Il “Socrate rustico”.
E’ un’azione teatrale, con cena, con intenti virtuosi, mirante al risparmio energetico fino al completo spegnimento di tutte le luci di scena.





Andrea "Don Landeschi" e il suo giovane aiutante dei campi Lapo "Cosimino", attraverso un dialogo immaginario, rievocano la vita, le opere e le “ricette” del parroco sanminiatese.
La scena si svolge attorno al tavolo della cucina della canonica, dove il parroco consuma i suoi pasti fatti di pietanze provenienti dai terreni del podere, legge riflette e scrive testi sull'agricoltura e la sistemazione dei fondi agrari, conversa con il suo aiutante.
Tra il prete ed il contadino si dipana un confronto, tra il pensiero e l'azione, tra il presente ed il futuro. Tra il necessario e il superfluo, tra la verità e l'immaginazione.
Frammenti di vita quotidiana diventano spunti per un ragionamento che mette insieme la passione e la fede.






Tutto: pensieri, aneddoti, storie di orto e di cucina, di cavoli e carote, brodini di verdure e polli lessi; diventano occasione per tracciare un ritratto inedito del curato di campagna.







Finito lo spettacolo, la cena.
Per gustare questa storia, dopo che con gli occhi e le orecchie, anche col palato.









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