alba a pierino

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domenica 18 marzo 2012

i trent'anni de La Notte di San Lorenzo


Quest'anno ricorrono i trent'anni dall'uscita nelle sale del film dei fratelli Taviani, registi di fama mondiale, nati qui a San Miniato.
Ricordo ancora di aver assistito alle riprese, mezzo nascosto dietro la parete di tavole alzata nello sdrucciolo che scende a piazza Bonaparte.


Per festeggiare l'evento, il Centro Cinema Taviani di San Miniato ha promosso l'evento di oggi, la proiezione del film in Palazzo Grifoni, alla presenza di Giovanna, figlia di Vittorio Taviani, regista anche lei, che nei prossimi giorni terrà un laboratorio cinematografico per gli studenti delle scuole superiori di San Miniato, che assisteranno alla proiezione del film.




Dentro il film, che non so dire quante volte ho visto, e che oggi ho scoperto di ricordarne un'infinità di battute, e tutte le scene, ho ritrovato tanti temi, tante immagini, e tante sensazioni che poi mi sono trovato a sviluppare ed approfondire negli anni successivi, quelli della nascita della mia passione per le storie raccontate per immagini e parole.
Quando, crescendo, sognavo di fare il "poeta contadino".


Non ce niente di più bello dei sogni adolescenziali.
Di quella visione di un mondo che ci si sente di poter cambiare, di plasmare proprio a quegli stessi sogni.
E gli occhi della bimba che si incrociavano, come a voler dimostrare di essere e sentirsi un po' speciali.
Il rompere anche le uova superstiti, come per dire che se il mondo ha voluto che io, senza volerlo, cadessi sul cesto delle uova, ho però la forza di andare anche contro al caso stesso, e affermare me stessa.


Giovanna, nel presentare il film, legge una lettera di Paolo e Vittorio, indirizzata agli studenti di San Miniato. In molti passi è anche commovente, ma nel finale raccolgono proprio quel messaggio che io avevo sentito mio trent'anni fa, adolescente che cominciava ad aprire gli occhi, ma a cui mancavano tutte le consapevolezze di oggi.
"Ricordatevolo sempre, come a noi lo ricordava sempre nostro nonno, la lotta continua e la promessa, ieri come oggi, è resistere… e allora vi lasciamo con un consiglio: salite, su, sino al prato della Rocca e distendetevi al sole della primavera che sta arrivando.".
Come dire, andate, salite su, sdraiatevi e mettevi a sognare il vostro futuro, per resistere al presente.


Ma siccome tutto non accade mai per caso, rientrando a casa, camminando poi, dove cammino sempre dall'auto alla porta di casa, oggi gli occhi mi sono caduti su di un piccolo oggetto metallico, tra la terra e i sassi. Lo prendo, è un bossolo RA 42, di un'arma da guerra. Scopro sul web che si tratta di un bossolo cal.50 (12.7 x 99 mm) del 1942, di produzione americana della Remington Arms Co.. Questa cartuccia era prodotta per la mitragliatrice pesante, e polivalente, M2 Browning.



Pierino si trova a meno di 1 chilometro dalla chiesa di Bucciano, al fianco della quale, nell'estate del 1944, di cui si narrano le vicende proprio nel film "La Notte di San Lorenzo", le truppe americane avevano piazzato dei cannoni con i quali sparavano sulla città di San Miniato, occupata dalla truppe tedesche.
Probabilmente, gli americani avevano collocato attorno a Bucciano delle postazioni a difesa dei loro cannoni.
Pierino si trova lungo il crinale che da Balconevisi, via Buecchio, conduce proprio a Bucciano.
Probabilmente, lungo di esso, delle pattuglie tedesche avranno provato ad avvicinarsi per attaccare la postazione dei cannoni, ma si saranno imbattute nei soldati alleati.
Saranno stati esplosi dei colpi, e questo bossolo, forse, è ciò che resta di uno di essi.

1 commento:

  1. Beh, "poeta contadino" direi che lo sei diventato :)

    E.

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