alba a pierino

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venerdì 5 febbraio 2010

quasi quasi è buio

Per fare la porta della nuova baracca di legno, qualche giorno sono andato alla mia vecchia casa di San Miniato Basso, e ho preso nel magazzino due dei pannelli in legno che mi ero costruito per allestire le mie mostre fotografiche. Si tratta di fogli di masonite (100x260) inchiodati su telai in legno, accoppiati tra loro da cerniere.
Oggi, ho smontato questi pannelli, e ho visto che su uno di loro c'era ancora incollato un foglio, cartello dell'ultima mostra per i quali li ho utilizzati. La mostra aveva per titolo "quasi quasi è buio - San Miniato basso sul far della sera", panorama di un frammento di società del terzo millennio, e l'avevo tenuta a San Miniato Basso dal 16 gennaio al 2 marzo 2002. Dal 16 gennaio al 10 febbraio la tenni esposta al Circolo ARCI Casa Culturale, mentre dall'11 febbraio al 2 marzo, la tenni esposta al supermercato Coop.
Si trattava di 12 fotografie a colori, formato panoramico, realizzate a luce naturale, con cavalletto, la sera del 10 gennaio 2002, a conclusione di una giornata che credevo avrebbe portato ad una svolta nella mia vita...

Il testo con cui presentavo la mostra:
MICROCOSMI CHE RUOTANO ATTORNO A DELLE LAMPADE.
Una sera di settembre, la mia piccola Agnese (che a quel tempo aveva un anno e mezzo, ndr), mentre il mondo le si muoveva attorno per suo conto, e lei ne era parte vivace, una particolare situazione la estraniò dal contesto. Il mondo, in quel caso, era fatto di amici che conversavano e giocavano a bocce nel nostro giardino, e lei se ne assentò mettendosi ad osservare l'orizzonte.
Oltre il chiarore delle lampade, un rosso e lungo tramonto montava ed avvolgeva il Monte Serra, e la piccola, dopo la breve meditazione esclamò, rivolta al mondo del quale tornava parte vivace: –Quasi quasi è buio!–.
La piccola affrontava il trapasso dal giorno alla notte attraverso le interferenze abituali, coinvolta dai meccanismi della vita che muove un mondo del quale fa parte a pieno titolo. Dove le ciclicità dei tempi naturali sono ampiamente modificate dalla moltitudine dei soggetti e del loro essere.
Oltre il chiarore delle lampade lei scorgeva la realtà che si stava manifestando, la notte, il buio. Ma era una realtà secondaria, perché il termine della giornata ne era relativamente influenzato.
Altri motivi, la stanchezza, il sonno che avanzava, altri impegni da rispettare avrebbero determinato la fine di quella giornata.
E' quasi quasi buio, quindi il buio, non essendo ancora arrivato, perché ancora non totale, non era per lei più così importante.
L'idea di questa collezione fotografica nasce un po' anche da quell'affermazione. Come il crearsi di una necessità-volontà di ricercare segnali che manifestassero questo rapporto con l'oscurità e cercare di osservarli, studirali ed analizzarli fino a metabolizzare una risposta al perché è quasi quasi buio.
Così muoversi a San Miniato Basso sul far della sera, nell'inverno glaciale di quest'anno, porta alla luce un insieme di microcosmi che ruotano attorno a delle lampade che cercano di rischiarare dei flussi che si muovono a diverse velocità ai margini della notte.
Fino a rischiare l'immobilità.
(24 gennaio 2002)

Il filo narrante che collegava le foto esposte era un diario. Le immagini che riporto sono in bianco e nero, perché tratte dall'opuscolo...
DIARIO
Giovedì 24 gennaio 2002,
ore 18,15.

Il terzo millennio del pianeta, il macrocosmo, quello che avviene alla televisione e lo si chiama mondo, ci sta aspettando a casa, per adesso dobbiamo muoverci, spostarsi, magari velocemente. Migrare dall'occupazione quotidiana all'ambito familiare.
Lasciato il posto di lavoro, con le tenebre di quest'inverno siderale già calate, rischiarate da mille e più lampade, ci si cala nel traffico e si attraversa il nodo di passaggio la giunzione tra il fuori ed il paese, la rotonda di via dei mille.
ore 18,20.
Si sfreccia per le strade interne, ci si ferma a fare qualche acquisto. Si sosta a comperare un giornale, oppure le ultime cose per la cena da acquistare al supermercato.ore 18,50.
La sosta al semaforo sul ponte, il vecchio centro di un paese che cresce e muta. Delle vecchie abitudini resiste il passeggio per le relazioni, o semplicemente per tirar l'ora di cena.ore 19,20.
I negozi sono ancora aperti quando arriva l'ultimo treno dei pendolari. Frettolosi e silenziosi sembrano scivolare dal treno direttamente dentro le proprie automobili.
Domenica 13 gennaio 2002.
ore 21,00.
La vita si allunga nella notte, concludendo il giorno di festa con la veglia al bar.
ore 21,20.
Le lampade adesso illuminano gli edifici dentro una notte che si fa sempre più silenziosa e vuota.ore 22,00.
A quest'ora il viale è già deserto, mentre sulla statale ancora ci si muove.
ore 23,00.
Le lampade ormai rischiarano l'immobilità. Il mondo che rallenta la sua corsa, da riprendere al giorno seguente, di nuovo lavorativo.

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