alba a pierino

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domenica 28 dicembre 2014

la bora di Trieste



La bora di Trieste è un vento continentale secco e freddo che scende, con violenza, dall'Altopiano carsico al mare soprattutto nella stagione invernale. Essa è dovuta essenzialmente alla configurazione geografica molto particolare della città.






Trieste è infatti situata fra l'estremità di un mare relativamente caldo, che si inoltra nel continente, ed un elevato e freddo retroterra con un valico aperto sul golfo della città. Questa situazione produce fra le due zone, mare e retroterra, la possibilità di formazione di forti differenze di temperatura e di pressione atmosferica, per cui ne possono conseguire frequenti e intensi deflussi di masse d'aria dal retroterra al mare.


Il deflusso è determinato e facilitato dal suo incanalarsi nei valichi e nelle depressioni che trova lungo il suo percorso. Se la differenza di pressione viene esaltata dal transito di una depressione (ciclone) sulI'Adriatico, o dalla formazione di una zona di alta pressione (anticiclone) sull'Europa centro-orientale, oppure dalla contemporanea presenza di una depressione sul mare e di un'alta pressione sul continente, allora il flusso d'aria discendente assume velocità elevate e caratteri di impetuosità.




La bora, quale flusso di aria fredda, ha uno spessore di poche centinaia di metri, da 400 a 800 m. Sopra di essa il cielo può essere sereno e allora si ha la «bora chiara», se invece è sovrastata da formazioni nuvolose sciroccali si ha la bora con cielo coperto, cioè «bora scura».


La bora chiara è detta anche «anticiclonica» in quanto è sostanzialmente determinata da alte pressioni formatesi sul retroterra continentale. Quella scura invece è detta «ciclonica», perché generalmente dovuta al passaggio di depressioni sulla Penisola italiana e sul mare Adriatico.



Uno dei luoghi di Trieste dove la Bora si fa sentire maggiormente è il Molo Audace.
Nelle stesse ore, sotto un cielo di nuvole spazzante dal vento, il mare antistante Sistiana era una tavola.


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