alba a pierino

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martedì 15 ottobre 2013

la cabrio-funivia, un'esperienza mancata



Prima di colazione, ripercorro i miei passi della passeggiata di ieri sera.


Seguo di nuovo i binari, tra le case, fino alla piccola stazione, con i ragazzi che arrivano con il treno per andare a scuola.




Poi verso il centro del paese, passando davanti alla sede del Cantone, e poi per la Dorfplatz, la piazza principale.


Da Stans parte la StanserHornBahn, una vecchia ferrovia a cremagliera operativa dal 1893, con tre sezioni separate per raggiungere i 1.898 metri della vetta dello StanserHorn. Nel 1970 la sezione più alta è stata distrutta da un incendio originato da un fulmine. Nel 1975 le due sezioni più alte sono state sostituite da una funivia.




Sono quasi le otto del mattino, quando arriva la vettura della funicolare che tra poco inizierà il servizio.
Entro nella stazione. Il macchinista della funicolare mi dice che sarebbe partito alle 8,15, e mi mostra le attrazioni che incontrerò se salirò sul vagoncino.



Chi sale sulla funivia dello Stanserhorn sperimenta una prima mondiale, una cabinovia con una terrazza sul tetto per godere della vista straordinaria sui dieci laghi della regione, con le Alpi a Sud e la grande spianata del Reno a Nord.


In 6 minuti e mezzo colma il dislivello da quota 711 della stazione intermedia di Kalti ai circa 1.900 metri della vetta dove si può mangiare al Rondorama, un ristorante girevole da dove si gode una vista illimitata. Il piano inferiore delle cabine ha pareti interamente vetrate e può ospitare 60 passeggeri. 30 persone possono invece accedere al ponte completamente aperto, mediante la scala interna.


Ci spero, ma so che il programma odierno non mi concederà il tempo per questa esperienza sensoriale, la vista panoramica a 360°, il vento della corsa sulla pelle e la possibilità di fluttuare nella fresca aria di montagna.


Mi consola un po' vedere che la sommità del monte è coperta di neve.
Un po' come la storia della volpe è l'uva.
Poco male se non ci posso andare, ci farà sicuramente un gran freddo, mi viene da pensare.

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