Silvia Bagnoli, che ho avuto la fortuna di conoscere l'8 marzo dello scorso anno, dopo aver visto una delle prime rappresentazioni proprio dello spettacolo che questa sera ha messo in scena alla festa democratica di San Miniato Basso, dal titolo "Di Fatto Teresa", ha scritto, ed interpreta, questo spettacolo che racconta, dal punto di vista femminile, l’evoluzione delle donne nell’Italia dalla seconda guerra mondiale alla stesura della Costituzione.
Lo spettacolo racconta le storie di donne che hanno preso e difeso una posizione, di quelle che hanno ottenuto un’identità sociale e politica.
Filo comune della narrazione è la storia della famiglia Mattei e in particolare di Teresa, la terza dei sette figli dei Mattei, alla quale si deve l’idea della mimosa per la ricorrenza dell’8 marzo.
Teresa Mattei, con i suoi 25 anni, è stata la più giovane donna eletta alla Costituente ed è stata probabilmente l’unica non ebrea espulsa da tutte le scuole del Regno per l’esplicito rifiuto delle leggi razziali.
Gappista e partigiana, vittima delle torture naziste è stata fonte di ispirazione del regista Roberto Rossellini per l’episodio fiorentino di “Paisà”.
A Teresa Mattei si deve la proposta che, “di fatto”, contribuisce a rafforzare l’”universalità” dell’articolo 3 della Costituzione
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Quella di stasera, è stata per me la terza volta che ho assistito allo spettacolo. Le precedenti due lo scorso anno, di cui avevo raccolto le immagini qui sul mio blog.
Lo spettacolo, con il quale Silvia ha partecipato a premi e rassegne nazionali, che ha replicato a Roma, Torino, Brescia e in molte altre città, è cresciuto.
Il testo, un monologo in cui Silvia è voce narrante e attrice al tempo stesso, si è arricchito di scenografie multimediali e di contributi audio e video dell'epoca.
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