
Sono a Caprarola, altro piccolo borgo della provincia di Viterbo, nella zona del Lago di Vico, tra colline ricoperte di noccioleti.
Gli appuntamento di lavoro di oggi ci consentono di ricavare una pausa da turisti di circa un'ora. Così, con la mia collega, ne approfittiamo. Ci dedichiamo ad una visita di Palazzo Farnese.





Il Palazzo Farnese di Caprarola, o Villa Farnese, è uno dei migliori esempi di dimora rinascimentale, costruita per la famiglia romana dei Farnese a Caprarola.


Al posto dei bastioni d'angolo l'architetto inserì delle ampie terrazze aperte sulla campagna circostante, mentre al centro della residenza fu realizzato un cortile circolare a due piani, con il superiore leggermente arretrato.
Vignola fece tagliare la collina con scalinate in modo da isolare il palazzo e, allo stesso tempo, integrarlo armoniosamente col territorio circostante; inoltre fu aperta una strada rettilinea nel centro del paesino sottostante, così da collegare visivamente il palazzo alla cittadina ed esaltarne la posizione dominante su tutto l'abitato.


All'interno della sontuosa dimora lavorarono i migliori pittori e architetti dell’epoca tra cui Taddeo Zuccari e Annibal Caro, poi sostituiti, alla loro morte (1566), da Federico Zuccari, Onofrio Panvinio e Fulvio Orsini.
Alla villa sono annessi gli "Orti farnesiani" (con lo stesso nome dei giardini della famiglia sul colle Palatino a Roma), uno splendido esempio di giardino tardo-rinascimentale, realizzato attraverso un sistema di terrazzamenti alle spalle della villa, arroccati sul colle dal quale s'erge la costruzione e collegati dal Vignola con la residenza attraverso dei ponti.
I lavori per il giardino furono iniziati nel 1565 da Giacomo Del Duca, utilizzando per i terrazzamenti la terra di scarico delle fondazioni della chiesa del Gesù a Roma, e si conclusero solo nel 1630, sotto la direzione di Girolamo Rainaldi.
Il palazzo invece fu terminato due anni dopo la morte del Vignola.
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