Quando Shlomo Venezia,
scomparve il primo ottobre del 2012, era l’unico sopravvissuto in Italia, tra
una dozzina nel mondo, al Sonderkommando , la Squadra Speciale del campo di
Auschwitz- Birkenau.
Della sua tragica esperienza,
Shlomo Venezia ci ha lasciato una testimonianza preziosa, il suo libro
Sonderkommando Auschwitz, edito da Rizzoli, dalla lettura del quale si è
ispirata Firenza Guidi nella ideazione della performance interpretata da
Leonardo Lami. Arrivando a toccare, come tocca la lettura del libro, le corde
più profonde dell’anima e solleva domande senza risposta sulla crudeltà
perpetrata.
Su duemilacinquecento ebrei
arrivati con il convoglio di Shlomo, trecentoventi uomini, tra cui anche il
fratello e i cugini di Shlomo; e trecentoventotto donne, compresa sua sorella
maggiore, furono immatricolati e destinati ai vari settori del campo. Per tutti
gli altri, comprese la madre e le due sorelline minori, la destinazione finale
è stata, subito, la camera a gas.
Da qui inizia la seconda vita di Shlomo Venezia, assegnato
al Sonderkommando, il Comando Speciale, il cui compito era lo smaltimento e la
cremazione dei corpi dei deportati uccisi mediante il terribile gas Zyklon B.
Fondamentalmente il lavoro consisteva nell’eliminare le prove di quello che realmente
stava accadendo.
Una vera immersione nel cuore dell’inferno, dove la malvagità
imperava su tutto e su tutti e dove non esistevano più uomini, persone,
bambini, ma numeri, pezzi e poi scarti.
La grande malvagità dell’istituzione di queste squadre rappresentò
il più grave crimine perché le SS cercarono attraverso il Sonderkommando di
scaricare, o meglio condividere, il crimine sulle vittime stesse.
Shlomo è un sopravvissuto, e
come molti altri autori che hanno scritto le terribili, preziosissime pagine
della Memoria non c'è una vera condanna, ma nuda constatazione, scarna cronaca,
pura narrazione.
I fatti vengono raccontati così come si sono svolti.
I fatti vengono raccontati così come si sono svolti.
Nel cuore di chi è tornato
resta la malattia dei sopravvissuti, quella sensazione che ti paralizza non appena
si prova un po’ di gioia, quando tutto pare andare bene, e la disperazione
assale di nuovo, più forte di sempre, e la sofferenza morde, più affamata che
mai.
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