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domenica 16 marzo 2014

il tempio di Minerva Medica a Montefoscoli



Il Tempio di Minerva Medica è un edificio storico situato su un colle all'interno di un piccolo boschetto di lecci nei pressi del paese di Montefoscoli, in provincia di Pisa.
Fu eretto tra il 1822 e il 1823, terminata da poco l'era napoleonica, per volontà di Andrea Vaccà Berlinghieri, medico e luminare dell'Università di Pisa. L'intenzione era di dedicare un monumento al padre Francesco, anch'egli medico, celebrandone anche la professione con una dedica alla dea della medicina Minerva.



Si tratta di un luogo particolare, originale per il significato pagano vista l'epoca, suggestivo per l'architettura, in quanto monumento particolarmente raro, in quanto pressoché unico del suo genere costruito in Italia nel periodo neoclassico, presentando tutti i principali elementi caratteristici degli antichi templi greci e romani.


Oggi il tempio era chiuso. Ieri sera, qui, organizzato da un gruppo culturale, c'è stato un evento particolarissimo, che si ripete da qualche anno, con cadenze non costanti. Si tratta della visita guidata al tempio nelle notti di luna piena.


Apro il mio web-in-tasca e trovo tantissime informazioni. C'è anche un sito dedicato che mi permette di conoscere cosa c'è all'interno.
Dove vi sono le camere delle sacerdotesse e al piano superiore l'orchestra. In fondo, di fronte all'ingresso, l'ara sacra della dea.
Sopra la porta principale c'è un'iscrizione, ai cui lati è posta la bellissima effigie di Minerva con la civetta e l'ulivo, due simboli a lei sacri.

Se da un lato possono apparire poco comprensibili motivi, e i significati rappresentati, che sono stati alla base della decisione di realizzare questo monumento, alla luce odierna anche il fatto che una famigli adì medici possa avere avuto le risorse, oltre che la cultura, per realizzarlo, potrebbe essere un ulteriore motivo di mistero.


Basta però pensare che tra l'inizio del '700, e per tutto l'800, la proprietà della terra, la cui coltivazione era organizzata con il sistema della mezzadria, generava un'estrema opulenza economica, che, se ben gestita, si trasformava in conoscenza culturale e creazione di un paesaggio senza eguali.

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