alba a pierino

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domenica 4 ottobre 2015

venerdì 2 ottobre 2015

sabato 20 giugno 2015

padiglione Zero a Expo Milano 2015



Il padiglione Zero si trova all'estremo ovest del decumano, di fronte all'ingresso Triulza, il principale.


Mi coglie il dubbio, se Zero si rifà al concetto delle Nazioni Unite "Sfida Fame Zero", oppure è Zero perché da qui tutto ha inizio.
La posizione del padiglione fa pensare che esso sia da introduzione al tema dell'intera esposizione. Sulla grande facciata principale si legge il motto in latino che dice Divinus halitus terrae, ovvero "il respiro divino della terra".

Come entriamo dentro il dubbio subito si scioglie.
La prima sala tematica è dedicata all'Archivio della Memoria. All'interno è stato allestito un grande archivio di legno somigliante alla struttura di un’antica biblioteca di ispirazione rinascimentale, immensa ed imponente, munita di tanti cassetti, come a rappresentare la memoria conservata dei rituali e delle usanze alimentari che si sono susseguite nei millenni.



E' l'inizio di tutto, un racconto che parte dalla memoria dell’umanità.


Nello spazio successivo, sul retro della biblioteca, viene proiettato un cortometraggio di Mario Martone,  dal titolo "Pastorale cilentana". Il tema del film ruota intorno a caccia, pesca, agricoltura e pastorizia, le arti attraverso cui l'uomo ha conosciuto la Natura, mettendola a proprio servizio.
Nella stessa area è presente un grande albero alto circa 23 metri, la cui chioma fuoriesce dal soffitto e svetta oltre il tetto del padiglione. Questa installazione vuole rimarcare la supremazia della Natura sull’uomo.




Nella sala successiva è ospita un’installazione che comprende una selezione di semi coltivati nelle principali piantagioni della terra.
I semi sono conservati dentro dei contenitori trasparenti e retroilluminati, collocati su di una parete.
Al centro della sala grandi proiezioni fanno scorrere i numerosi prodotti della terra derivanti da quei semi, organizzati per colore.



Ecco che il racconto continua per simboli e mitologie, per descrivere le varie fasi dell’evoluzione del rapporto tra l'Uomo e la Natura.


Dalla addomesticazione del mondo vegetale, la coltivazione dei semi, si passa all'addomesticazione del mondo animale, per poi arrivare all'invenzione degli strumenti della lavorazione e della conservazione.




Una grande anfora iconica è posta come quasi fosse una linea di demarcazione, il visitatore, una volta oltrepassata, si trova catapultato nella modernità della zona dedicata alla rivoluzione industriale.
La sala contiene un grande plastico della superfice di circa 320 metri quadrati, che riproduce una porzione di campagna americana che al vertice opposto ha la città ed il porto di Chicago, che mostra come l’uomo ha influito pesantemente sulle modifiche dell’ambiente cambiando anche il modo di produrre il cibo.



Oltrepassando una grande anfora iconica, il visitatore è catapultato nella modernità, ovvero nella zona dedicata alla rivoluzione industriale. La sala contiene un grande plastico della superfice di circa 320 metri quadrati, che mostra come l’uomo ha influito pesantemente sulle modifiche dell’ambiente cambiando anche il modo di produrre il cibo.


Il percorso si conclude con il confronto con le forti contraddizioni dell’alimentazione contemporanea.
Il mercato del cibo, lo spreco del cibo.


giovedì 18 giugno 2015

respirare Austria ad Expo Milano 2015


Dicono che si può vivere cinque settimane senza cibo, che si può resistere cinque giorni senz’acqua, ma che non possiamo stare cinque minuti senza aria.


L’aria, dunque, è l’alimento/elemento numero 1, quello indispensabile, per vivere su questo Pianeta.
E' questo il tema a cui si ispira il Padiglione dell’Austria a Expo Milano 2015, intitolato significativamente Breath (respira).


Fin dall’ingresso il visitatore viene immerso in un angolo di bosco austriaco, con alberi che superano persino l’altezza di alcune strutture, arrivando fino a 12 metri.


Il padiglione è lungo parallelepipedo, racchiuso da preti esterne che raggiungono circa 10 metri, alla cui sommità hanno pensilina ricolta verso l'interno, lasci mando libera una lunga fascia al centro, dalla quale spuntano alcuni degli alberi più alti.
In questo modo, all'interno del padiglione, si ottiene un clima naturalmente più fresco, senza ricorrere all’aria condizionata. La temperatura percepita, infatti, è di circa 5° C inferiore a quella esterna.


Questa situazione è il frutto di una combinazione sapiente di natura e tecnologia.
Le piante rinfrescano grazie all’ombra e all'evaporazione delle loro foglie la cui superficie fogliare ha uno sviluppo di circa 43.200 mq, quando la superficie del padiglione è di 1910 mq.


Tecnologie innovative esaltano l'effetto refrigerante, con ventilatori e nebulizzatori che si attivano mediante sensori creando un piacevole effetto rinfrescante, grazie alle microgocce.


Lungo le pareti del padiglione, realizzate con pannelli multistrato in legno, che mantiene la temperatura piacevole, sono riportate informazioni sul "funzionamento" del padiglione e sull’importanza della superficie boschiva in Austria.


Vicino alle piante, lungo tutto il percorso, sono presenti degli speciali ‘naturoscopi’ interattivi che permettono di osservare da vicino le piante, scoprendo interessanti informazioni sull’habitat del sottobosco.


Originale è anche lo spazio gastronomico, chiamato Luftbar , "Bar aria".


Il padiglione è una vera e propria centrale di produzione dell'aria. Tutte le piante producono insieme ossigeno fresco per 1.800 visitatori all'ora. Nello stesso tempo fissano, utilizzandola per il proprio accrescimento, l'anidride carbonica per un quantitativo complessivo giornaliero di 92 kg.


Chissà se, dopo Expo Milano 2015, riusciremo a vedere questo progetto replicato in qualche città?

mercoledì 17 giugno 2015

un primo assaggio di Expo Milano 2015


Oggi prima visita ad Expo Milano 2015.
Ne avevo già in programma almeno due, con biglietti già acquistati.
Oggi è un fuori programma, per un invito al padiglione dell'Austria per partecipare alla presentazione di una nuova soluzione impiantistica per la produzione di energia da biomassa legnosa.

Pur impegnato per circa tre ore in questo evento, ho potuto vedere almeno una parte, seppur piccola, dell'esposizione.

Il mio racconto si fermerà però al solo prologo, alla prima emozione ricevuta.
Il resto lo rimanderò alla narrazione delle prossime visite.


Dopo tante polemiche e cronache più o meno positive che si sono sentite durante la fase realizzativa.
Fino ad aspettarsi che potevano non farcela a preparare tutto in tempo.

Con tutte queste premesse, l'esperienza dell'arrivo e dell'ingresso in Expo è già un'esperienza da raccontare.

Sono partito da San Miniato tra le 8:00 e le 8:10, accompagnato da mia figlia.
Sono arrivato a Ponte a Greve in auto, dove ho preso la tramvia fino alla stazione.


Il treno, il FrecciaRossa per Torino, è partito in orario, alle 8:45.
Siamo giunti in orario alla stazione di Rho Fiera Expo Milano 2015.


Scesi dal treno scala mobile, corridoio sotto ai binari, breve ed ampio tunnel e ci siamo trovati nel piazzale d'ingresso all'Esposizione.



Pochissima fila, operazioni d'ingresso snelle e veloci.


Alle 11.05 eravamo già dentro.