La sua è una storia resistenza continua, da parte dei suoi abitanti, nei confronti della morsa prodotta dalla cultura francese da un lato e da quella castigliana dall'altro.
Trasformando questa città in una sorta di "zoccolo duro" della cultura catalana.
Il Barri Vell, così è chiamato il centro storico di Girona, dove scopro un ristorante che porta il nome di Artusi (!), racchiude, tra i suoi vicoli, il ghetto che è uno dei meglio conservati d'Europa ed una delle attrazioni turistiche della città
Nel XIII secolo la comunità ebraica di Girona viveva un periodo di particolare splendore. La scuola cabalistica di Girona, acquistò un'enorme importanza poiché il rabbino della città divenne il Gran Rabbino della Catalogna. La comunità giudaica di Girona cominciò la decadenza alla fine del XIV secolo, quando molti ebrei vennero rinchiusi nella torre della città, la torre Gironella, per costringerli a convertirsi al cristianesimo.
La Cattedrale di Girona è una chiesa a pianta basilicale con la navata gotica più larga del mondo con i suoi 23 metri, seconda solo alla basilica di San Pietro in Vaticano, di 25 metri.
La sua costruzione cominciò nel XI secolo e venne ultimata nel XVIII secolo.
L'idea originale era di costruire la chiesa in tre navate. La proposta di continuarla in una navata unica provocò la sospensione dei lavori e una discussione interminabile da parte dei responsabili e dei tecnici che durò per cinquant'anni. Nel 1417 il vescovo convocò una riunione con i costruttori e gli architetti nella quale si decise che la chiesa avrebbe avuto un'unica navata, con un'altezza di 34 metri, trasformandola in un monumento unico nella storia dell'architettura gotica mondiale.
La facciata è barocca e venne progettata nel 1730 da Pau de Costa.
La scalinata centrale d'accesso è stata realizzata nel 1607.
Molto caratteristiche sono le case colorate che si affacciano sul fiume Onyar.
Queste pittoresche abitazioni costruite in diverse epoche storiche, a partire dalla fine del Medioevo, erano inizialmente abitate da pescatori, e si trovavano a ridosso del muro di cinta che finiva direttamente sull'Onyar, in una zona degradata, esterna alla città ed a stretto contatto con il fiume.
Con successivo allargamento della Rambla e l'abbattimento di quella parte della muraglia, avvenuto in epoca recente, le case vennero inglobate nel centro storico e quindi ristrutturate. Oggi offrono un'immagine inconfondibile città, che ricorda un po' le case che si affacciano sull'Arno in prossimità del Ponte Vecchio, a Firenze.
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