alba a pierino

alba a pierino

lunedì 5 dicembre 2011

ho visto foglie e foglie sulla strada


Il vento scuote l'aria,
la scuote così forte che anche la mia auto ondeggia,
investita da una folata che la sorprende da dietro la curva.

Il vento si muove a folate,
lungo la strada,
poco più stretta dello spazio tra le due file di palazzi,
come una stretta,
profonda gola.

Ma è una gola ingombra,
di rami,
di esili e allungati platani,
con grosse, verdi gialle e rossastre foglie.

Claudicanti
sui loro peduncoli resi esili e mal fermi
dal freddo delle notti sempre più lunghe dell'inverno imminente.


Ancora scossoni all'automobile.
E schiaffi sul vetro,
di fasci di foglie spazzate verso l'alto,
scure,
pesanti e intrise d'acqua.

Mi fermo.
Ammiro i turbini intermittenti,
e le foglie sparpagliarsi.

Vedo foglie che si ammucchiano,
come fanno mucchio le gocce di pioggia lungo i rivoli.

Vedo rivoli di pioggia che corrono,
veloci come podisti alla partenza.

Vedo macchine galleggiare sui riflessi dei propri fari,
come galleggiano riflesse le foglie sulle pozze rotte dal passaggio dell'auto stessa.


Vedo le foglie ancora sull'albero che ondeggiano,
bandiere mosse dal vento come dal passaggio della mia auto.

Vedo foglie cadere davanti a me,
come cade la pioggia che le trascina giù.

Vedo automobili muoversi come se inseguissero i propri fari bianchi,
e poi essere inseguite dalle luci dei propri fari rossi.

Vedo che i palazzi sono spariti,
sparita la gola,
ma gli alberi fatti più grossi,
come più basso è diventato il cielo.

Vedo bordate di pioggia,
di gocce ora sottili,
e poi gocce pesanti,
sonore.

Vedo il cielo che non ha colore,
non ha dimensione.

Vedo un cielo che non c'è.


1 commento:

  1. Oggi guardavo le foglie ancora gialle e rossicce appese agli alberi e pensavo che questo clima così incasinato ci ha fatto il regalo di allungare la stagione più suggestiva dell'anno.

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