domenica 15 giugno 2014

balle di scienza, in mostra a Palazzo Blu


Aperta lo scorso 22 marzo, fino al 29 giugno prossimo, a Palazzo Blu, a cura di Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Università degli Studi di Pisa e Scuola Normale Superiore di Pisa, c'è una mostra dal titolo "Balle di Scienza", Storie di errori prima e dopo Galileo.


L'ho visitata oggi, con la facciata di Palazzo Blu già pronta per la luminara di San Ranieri.



Nelle sale, con l'ausilio di cimeli, riproduzioni di strumenti e prove di laboratorio, rappresentazioni multimediali ed altro, vengono raccontati e spiegati gli abbagli, le bufale ed errori che popolano la strada che l’uomo ha percorso per conoscere ed interpretare l’Universo. 


Dalla visione antica di una Natura antropomorfa, fatta di spiriti e di dei, fino all'imporsi del metodo Galileo.


L'esposizione però ci mostra che è stato così anche dopo che il metodo di Galileo ci ha insegnato a guardare con più attenzione e intelligenza i fenomeni naturali.



Anche nella nostra era ipertecnologica e di comunicazione globale, succede di prendere sorprendenti cantonate.


La mostra "Balle di Scienza", che prende il nome dalla nota che Enrico Fermi scrisse a commento di ipotesi di suoi collaboratori, racconta come gli errori accompagnano inevitabilmente il desiderio dell’uomo di conoscere.


Tanto che molte grandi scoperte sono state fatte qualche volta anche per caso.


D'altronde gli scienziati portano in laboratorio, e non potrebbe essere altrimenti, le proprie convinzioni religiose, filosofiche e culturali.
Correggere i propri errori è l’essenza stessa del metodo scientifico, inaugurato da Galileo più di 400 anni fa.
Così ci si rende conto ciò che è veramente importante è non perdere meraviglia e curiosità di fronte al mondo.
Perché, in fondo, sbagliarsi fa parte del gioco.

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