venerdì 19 aprile 2013
l'università di Siena, ed il ricordo di Curtatone
Siena è piena di turisti, come al solito, mi viene da dire.
Mi trovo a passare davanti alla sede del Rettorato dell'Università di Siena, a pochi passi da una soleggiata Piazza del Campo.
All'interno del cortile della sede dell'ateneo c'è un monumento, un piedistallo sormontato da un'obelisco al quale è appoggiata una statua bronzea che raffigura la libertà che sorregge un soldato caduto.
Sulla sommità del piccolo obelisco che scolpita la data del 29 maggio 1848, il giorno in cui fu combattuta la battaglia di Curtatone e Montanara, nel pieno della Prima Guerra d'Indipendenza, tra l'esercito Austriaco, guidato dal Maresciallo Radetzky, forte di 22.000 fanti e 150 cannoni, e le truppe dell'esercito Piemontese, composte di circa 6000 uomini fra i quali, oltre ai circa 450 volontari universitari pisani e senesi, giunti sul posto guidati dai loro professori.
I corpo di volontari senesi, inquadrato, sotto la guida del Conte Carlo Corradino Chigi, nella Compagnia della Guardia Universitaria, composta da tre professori, un assistente e 55 studenti.
Sulla base del monumento, realizzato nel 1893 dallo scultore fiorentino Raffaello Romanelli, è incisa una frase in latino: "Exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor".
Sul mio web-in-tasca scopro che è la citazione di un verso dell'Eneide di Virgilio, e tradotta letteralmente significa che: "nasca un giorno dalle mie ceneri un vendicatore".
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