alba a pierino

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domenica 9 ottobre 2011

il palio del papero di Balconevisi


Anche qui, in questo piccolo, disperso, microcosmo sistemato sull'orlo del mondo, arrivano i tentacoli dell'Impero.
E una festa di popolo, sacra e profana come ogni manifestazione che nasce anche nelle più piccole comunità, ha rischiato di essere cancellata.
L'Impero, così indaffarato nel trovare la soluzione ai mali del mondo, ha avuto il tempo ed il modo, giustamente, vista la proporzione e la risonanza di questa festa paesana, di organizzarsi per vederci chiaro. Per documentarsi ed intervenire per capire come si svolge il palio del papero di Balconevisi, paese di poco più di cento anime sui crinali a sud dell'Egola.
Nel marzo scorso, il ministro al Turismo, la signora Brambilla, ha pensato giusto di dire basta ai palii e alle feste popolari che comportino il maltrattamento degli animali. Giusto, magari, proprio ai fini di una maggiore promozione turistica dei piccoli centri.
Personalmente ritengo che ci sia una sostanziale differenza tra la tauromachia e le "corse" che coinvolgono animali. Che mettere sullo stesso piano lo spettacolo che si svolge in una corrida, e quello che avviene ad esempio in Piazza del Campo, è, per me, assolutamente strumentale. Usato da qualcuno esclusivamente per imporre personali convinzioni sull'ordine delle cose terrene.
In una corrida l'uccisione dell'animale, e quindi il suo maltrattamento, è scontato perché elemento, conclusivo, della corrida stessa. In una corsa di uomini che montano cavalli, il ferimento o la morte dell'animale è da considerarsi un'eventualità, più o meno remota, anche in relazione, se si vuole, alla eventuale pericolosità del campo di gara.
Si può discutere su quanto sia "etico" usare un'essere inconsapevole per il divertimento popolare?
Certo, che lo si può discutere, ma non senza aver prima conosciuto e considerato i motivi che sta dietro a ciascuna di queste manifestazioni.


Con oggi, sono ventinove anni che si svolge questa festa. Magari pochi, se si pensa che ci sono feste ultra centenarie.
Ma è bene conoscerne la storia.
Balconevisi era un piccolo borgo-fattoria, sul crinale di una collina, a cui si sale che una strada che termina li.,
All'inizio del secolo scorso contava circa 600 abitanti, e che ha perso 20 dei suoi ragazzi sul fronte della grande guerra.
Tra gli anni '50 e '60, con la fine della mezzadria e le concerie che si andavano diffondendo a Santa Croce sull'Arno e Ponte a Egola, il paese si è spopolato dei suoi giovani.
Alla fine degli anni '70, in paese erano rimaste solo poche decine di famiglie, per lo più solo di anziani.
All'inizio degli anni '80, con qualche famiglia che tornava ad abitarci, hanno pensato di ridare vita al paese organizzando una piccola sagra con i tartufi che si trovano su queste colline, e pochi anni dopo, legandola alla festa della parrocchia, hanno iniziato a disputare un palio tra i quattro rioni in cui è diviso il paese e il suo immediato vicinato.
Scelsero, per la disputa del palio, di rendere una gara, un gioco che tutti i bambini che abitavano in campagna facevano, quello di correre dietro le oche papaline attorno al cortile.
L'ho fatto anch'io.

L'Impero, questa limpida e tiepida domenica d'autunno ha pensato bene di convocare i suoi rappresentanti sul territorio, e inviarli quassù a capire se c'erano le condizioni per dire basta a questa festa popolare.

Carabinieri e rappresentanti del servizio veterinario dell'ASL si sono presentati per le loro verifiche, ed è iniziata una "trattativa" con i ragazzi del Comitato del Palio, con la mediazione del Sindaco.
Mentre, nel frattempo, la folla si andava assembrando all'ingresso del campo sportivo, dove si doveva disputare la corsa dei paperi.

Alla fine ha prevalso il buonsenso, e il palio si è disputato.










Ha vinto il rione Buecchio.
Il mio potrei dire, visto che abito a poche centinaia di metri di bosco proprio da quel vecchio gruppo di case.






Un pensiero mi è venuto, riconsiderando tutta la giornata.
Un aspetto positivo è senz'altro emerso.
C'è stata da parte di tutti, una maggiore attenzione al rispetto delle regole della gara, che vietano di spingere o percuotere l'oca se essa non vuol correre. Non ce n'è bisogno, perché la gara si svolge con il metodo della staffetta. Quando l'animale si ferma, può essere cambiato con un'altra oca. Ogni rione, infatti, partecipa con due oche.


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