Arrivo a Caprarola con il sole che è da poco scomparso dietro al monte Venere, che si erge dalla cavea vulcanica del Lago di Vico.
Mi aspetta un incontro pubblico, nel palazzo Comunale.
Pochi attimi è sembra farsi subito notte.
Esco dal Municipio che sono quasi le ventiquattro.
Il buio è assoluto, in questo borgo scuro di Peperino e sabbie vulcaniche.
Palazzo Farnese appare maestoso più che mai, con la facciata illuminata dal basso.
Salgo le sue scalinate, e sotto vedo allungarsi, perdendosi nel buio, "lo Deritto", così i caprolatti chiamano la via che taglia in due il paese, salendo fino al palazzo.
La chiesa di Santa Teresa, affogata nel buio della notte, è ancor più suggestiva.
Mentre osservo Caprarola sotto le stelle di questa fresca notte di fine luglio.
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