La giornata di ieri mi ha visto percorrere su è giù, per alcune volte, il tratto di Cassia a cavallo tra la Toscana ed il Lazio, lasciandomi il tempo per una sosta per una visita.
Sulle sponde del lago di Bolsena, lungo la Cassia, al km 106, ove erano insediati gli elementi necessari al funzionamento del comando del Generale Alexander dopo la liberazione di Roma, e fu qui che il Re Giorgio VI visitò il Generale Alexander alla fine di luglio 1944, sorge il Cimitero di Guerra di Bolsena.
Vi si accede attraverso un sentiero lastricato, a lunghi gradini. Il cimitero è permanentemente aperto e può essere visitato in qualsiasi momento.
In esso sono sepolte le salme di 597 Caduti dell'esercito Britannico che comprendeva anche i soldati provenienti dai paesi del Commonwealth, 40 delle quali non identificate.
Il 3 settembre 1943 gli Alleati sbarcarono sulla terraferma italiana. L'occupazione coincise con un armistizio firmato con gli Italiani, che rientrarono quindi in guerra a fianco degli Alleati.
L'avanzata attraverso il Sud Italia fu rapida, nonostante la tenace resistenza, ma l'avanzata si arrestò per alcuni mesi alla posizione difensiva invernale tedesca conosciuta come Linea Gustav. La linea alla fine cedette nel maggio 1944 e mentre i tedeschi si ritiravano, Roma fu liberata dagli Alleati il 3 giugno.
Dopo essere stati spinti a nord di Roma, i tedeschi fecero la prima sosta a Bolsena, e ad est del Lago di Bolsena ci fu la prima battaglia di carri armati nel giugno 1944 tra la 6a Divisione Corazzata Sudafricana e la Divisione Panzer di Hermann Goering.
Il sito del cimitero fu scelto nel novembre 1944, e le tombe vi furono portate dai campi di battaglia tra Bolsena e Orvieto.
Quasi un terzo degli uomini sepolti a Bolsena erano Sudafricani.
Più tardi, nel cimitero furono portate tombe dall'Isola d'Elba.
Nella cappella dalle forme neoclassiche, c'è un'ulna con un registro delle presenze.
Ci sono riportate molte manifestazioni di rispetto e di ringraziamento.
Ma si leggono anche note sciocche, e, purtroppo, anche considerazioni poco tollerabili...
Bello,pensa sono di Viterbo e sono passata sul quel tratto di cassia miliardi di volte e solo una volta sono andata a vedere il cimitero.Voglio tornarci al più presto,è veramente un luogo magico sia per i vivi che per i morti..
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