alba a pierino

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domenica 2 marzo 2014

operette morali alla Pergola



(…) La metafora della vita come commedia, degli uomini come attori, che raccoglie anche il pensiero e l’opera di Giacomo Leopardi, la si potrebbe trovare, forse, nella frase “le parole son fatte per le cose”, che lui scrive autografo a nota del passo 641 dello Zibaldone, “a quella tal cosa corrisponde quella tal parola”. Tra le presentazioni che ho trovato sul web su “Operette Morali”, lo spettacolo tratto da una delle più famose opere leopardiane, sotto la regia di Mario Martone, in programma al Teatro della Pergola di Firenze, è senz'altro quella che mi ha incuriosito di più.
Non avrei certo pensato che si potesse giustificare un nesso tra Leopardi ed il teatro trovandolo in una nota autografa.
A me piace il teatro, e mi piace Leopardi. Quindi non avrei dovuto cercare nessi di nessun tipo.

Giove, storia del genere umano

Le Operette morali sono una raccolta di ventiquattro componimenti in prosa, dialoghi e novelle, che Giacomo Leopardi scrive tra il 1824 ed il 1832. Rappresentano una perfetta orchestrazione di toni sulla vita e sulla morte.
Nella visione leopardiana, l’uomo si muove all’interno di una natura cieca, dalla quale non può ottenere nulla.
Nelle Operette troviamo l’anima più profonda dell’autore, come il rapporto dell’uomo con la storia, con i suoi simili e in particolare con la natura, attraverso un raffronto serrato tra i valori del passato e la situazione statica e decaduta del presente, alla luce della potenza delle illusioni e della gloria.

dialogo d'Ercole e di Atlante

dialogo della Terra e della Luna 

dialogo di Timandro e di Eleandro

Lo spettacolo si muove su di un testo che anche se non si può definire teatrale in senso classico, ha i tempi e la struttura di una commedia, recitato in una lingua viva e moderna che si avvicina alle esperienze fondamentali del teatro del Novecento.

 dialogo di Torquato Tasso e del suo genio familiare 

dialogo della natura e di un islandese

dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie



Nell'intervallo, in platea, un gruppo di studenti discutono dello spettacolo con il proprio professore.



la scommessa di Prometeo 


L'ironia, intensa e dal sapore socratico, come riso mai fine a se stesso, soprattutto con il dialogo della moda e della morte, ci mostra come tutto sia così presente, giocando su di un dialogo che ha i tempi del prillare di una moneta.

dialogo della moda e della morte


Alcuni di questi dialoghi hanno una struttura narrativa più articolata, che meglio svela la vacuità della condizione umana, come nel "cantico del gallo silvestre".

cantico del gallo silvestre

"Mortali, destatevi. Non siete ancora liberi dalla vita. Verrà tempo, che niuna forza di fuori, niuno intrinseco movimento, vi riscoterà dalla quiete del sonno; ma in quella sempre e insaziabilmente riposerete. Per ora non vi è concessa la morte: solo di tratto in tratto vi è consentita per qualche spazio di tempo una somiglianza di quella."



dialogo di un venditore d'almanacchi e di un passeggere

dialogo di Plotino e Porfirio

dialogo di Tristano e di un amico


dialogo di Cristoforo Colombo e di Pietro Gutierrez

La messinscena è stata affascinate, poetica ed intensa, a volte imponete, anche per luci e suoni.
Chissà… forse per la posizione, sul balconcino, ma un certo senso di vertigine, davanti alla bellezza vivissima, data dalla poesia trasformata in visioni, l'ho provato. Forte.

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