mercoledì 18 dicembre 2013

il sole d'inverno in pianura



Ultimamente vengo spesso da queste parti. Qui, nella campagna di Massa Finalese, la parte più a nord della provincia di Modena, dove la terra sembra incavarsi, nelle bonifiche di Burana, prossimi al confine con tra l'Emilia e il vecchio ducato di Mantova, lembo oltrepo di Lombardia.
Terra scura, chiusa e poco fertile, acqua arabile, bonificata a partire dal 1810, sotto la dominazione napoleonica, sospesa dopo la restaurazione, e ripresa e terminata soltanto con l'Unità d'Italia verso la fine di quel secolo. 



Il progetto di bonifica prevedeva la costruzione di una grande botte a sifone attraverso la quale le acque del bacino buranese avrebbero sottopassato il fiume Panaro per essere immesse nel Po e scaricate nel Mar Adriatico.
Il progetto è stato realizzato, il canale della bonifica di Burana sottopassa il Panaro a Bondeno, e poi, dopo aver attraversato Ferrara, si getta nell'Adriatico attraverso il vecchio letto del Po di Volano.
L'ho anche fotografato questo incrocio di acqua, un po' di tempo fa, ma adesso quelle foto non me le trovo.







Negli ultimi decenni dell'800, grazie all'afflusso di capitali inglesi, attraverso la Ferrarese Land Reclamation Company Limited, qui, come nelle campagne ferraresi e bolognesi, si era fortemente diffusa la coltivazione della canapa, destinata ai mercati della Gran Bretagna.




Con la nascita, nel 1872, della Società per la Bonifica dei Terreni Ferraresi, derivata dall'ingresso di importanti gruppi finanziari torinesi nella società inglese, furono bonificati oltre ventimila ettari di terre anfibie nel primo circondario.
L’esecuzione delle opere di bonifica, da quel momento, proseguirono molto celermente, soprattutto per quanto riguarda la costruzione dell’idrovora di Codigoro, fornita di macchinari inglesi, che divenne una delle più grandi del tempo.
I risultati, anche per l’insufficienza delle idrovore e per l’aggravarsi dei fenomeni di bradisismo, l'abbassamento delle terre innescato proprio dal prosciugamento di esse, furono in realtà inferiori alle aspettative.
Anche se i lavori furono dichiarati conclusi nel 1880, in occasioni di forti precipitazioni o di piene dei fiumi, le terre più basse divenivano bacino di scolo di quelle più alte, rimanendo a lungo sommerse.




Mi dicono che il tempo è così da più di una settimana, che non si vede una nube in cielo dallo scorso giovedì. Questo quando il cielo lo si è visto, perché c'è stata anche tanta nebbia nei giorni scorsi.
Ma ieri, come da un paio di giorni mi dicono, l'orizzonte si era davvero allontanato, e molto, prima di perdersi nella foschia.

1 commento:

  1. Atmosfere davvero surreali. Magnifiche. Un angolo di terra, sospeso nel tempo.

    RispondiElimina