Inizia, con questo post, il diario della vacanza che trascorrerò, per i prossimi dieci giorni, a Barcellona.
Barcellona si avvicina sempre più alla vetta della mia personale classifica, stilata per numero di frequentazioni, tra le città in cui mi trovo ad andare. Tra le grandi città, nella mia classifica per frequentazioni, è subito dietro Milano e Roma.
Nonostante ciò, quest'anno è meta delle mia vacanze. Questo perché ho voluto condividere le scoperte di questa mia frequentazione, con mia figlia.
Il racconto di questo viaggio, per pensieri, impressioni ed immagini, non vuole seguire lo schema di un diario giornaliero, dettagliato e per orari, di spostamenti e visite, ma quanto, più che altro, una selezione di emozioni.
D'altronde, già in altri post ho raccontato del vortice di Plaça de Espanya, dove il traffico è regolato da 6 semafori che tagliano a spicchi la rotonda.
Della mirabile opera d'ingegneria edile che è il centro commerciale realizzato all'interno, ed al posto, della gloriosa "Arenas de Barcelona", ho già raccontato di una mia precedente visita. Anche se visitandola assieme a mia figlia, è stata l'occasione per mostrarle quanto l'Italia sia, ormai, sempre più un paese per vecchi, abituato a conservare le cose fatte dai vecchi, con la conseguenza di conservare un paese vecchio, che nel frattempo va in malora. Così, quando, comunque purtroppo, non ci saranno più i vecchi, non ci resterà più niente.
Non credo che in Italia avrebbero fatto fare un'operazione del genere. Senza discutere del gusto estetico di quanto realizzato, in questo modo hanno recuperato uno spazio, una costruzione, un monumento non più utilizzato, e che sarebbe andato in malora.
La Boqueria è oggi allo stesso tempo un mercato ed un particolare luogo per il turismo esperenziale.
Qui si può trovare praticamente di tutto dalla frutta fresca e la verdura ordinaria come quella esotica, al pesce e la carne, ai prodotti da forno, i formaggi e salumi tipici, il famoso prosciutto iberico, ma anche dolci e frutta a guscio o candita.
Un centro storico pulito, ordinato, datato ma aggiornato, lastricati integri, facciate mantenute, veicoli inesistenti, panchine ovunque, negozi aperti di ogni tipo.
Le strade si chiamano "carrer", e i portoni non hanno numeri civici!
A partire dagli anni ottanta, sulla spinta del ritorno della democrazia e dell'ingresso nell'Unione Europea, per proseguire con le opere delle olimpiadi del 1992, la città vive un periodo di forte rilancio della propria immagine a livello internazionale che ha portato alle realizzazione di colossali operazioni di recupero e sviluppo.
Sviluppo che è proseguito all'inizio del nuovo millennio con la sistemazione della zona del Forum delle culture e prosegue tuttora con il recupero di un'ampia zona industriale dismessa, il progetto @22, che interessa una vasta area del distretto di Sant Martí, includendo architetture come la Torre Agbar di Jean Nouvel e l'affascinante edificio MediaTIC.
Curiosando tra i vicoli attorno alla cattedrale scopriamo il cortile del Palacio de los Virreyes, sede del Archivo de la Corona de Aragon, dove è conservata "la Capitolazione di Santa Fé",
Nell'aprile 1492 le insistenze di Colombo convinsero Ferdinando e Isabella a concedere le capitolazioni di Santa Fé. Il navigatore, in cambio dei suoi servigi, era nominato viceré, ammiraglio e governatore di tutte le terre che avrebbe scoperto. Gli si riconosceva il privilegio di trattenere una quota dei guadagni ricavati dal commercio d’oro, pietre preziose, spezie e altri prodotti che avrebbe trovato. Il documento stabiliva infine che Colombo fosse elevato al rango di nobile e che tutti i suoi titoli e privilegi fossero trasmessi ai suoi eredi, stabiliva anche un maggiorascato in via esclusivamente maschile.
Paella di Marisco sui tavoli di Plaça Reial, e passeggiata notturna fino a Plaça de Catalunya, per chiudere il primo giorno di vacanza a Barcellona.
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