venerdì 17 maggio 2013

il torneo di scala quaranta



Agnese, passando molto tempo assieme al suo nonno Giuliano, ha con il tempo condiviso con lui la passione per il gioco di Scala Quaranta, un gioco di carte che si è diffuso negli anni venti e ha soppiantato il Ramino, gioco molto simile dal quale deriva la gran parte delle regole.

Frequentando il Circolo ARCI Casa Culturale di San Miniato Basso per il corso di cucito di Maresca a cui prende parte, aveva visto il cartello che pubblicizzava che ogni venerdì si gioca un torneo di Scala Quaranta.
Lo dico al Nonno, così magari ci veniamo.—, ha subito detto la bimba.
Stasera glielo ha detto e siamo andati al giocare al torneo di Scala Quaranta.




Si gioca con due mazzi da 54 di carte francesi. Il torneo è organizzato a gironi di quattro partite giocate da quattro giocatori. Da ogni partita esce un vincitore che accede ad una finale a quattro, che assegna un primo premio. Chi viene eliminato da un girone può reiscriversi ad un altro girone.




Il mazziere viene scelto a sorte, e distribuisce in senso orario, una alla volta, 13 carte coperte a ciascun giocatore. Al giocatore alla sua sinistra consegna anche una quattordicesima carta. Le rimanenti carte, che restano coperte, vengono appoggiate a centro del tavolo.
Il giocatore, per aprire il gioco, deve calare giochi per un valore di almeno 40 punti.
Un giocatore può chiudere calando contemporaneamente tutte le carte, senza avere mai aperto in una mano precedente. Per chiudere in mano non è necessario raggiungere i 40 punti.
Come effetto di una chiusura, gli altri giocatori che non hanno chiuso contano i punti delle carte che hanno ancora in mano e li pagano, sommandoli al loro punteggio precedente. Se la partita non è finita, si procede a una nuova mano, in cui il mazziere è il giocatore a sinistra del mazziere precedente.
Lo scopo del gioco è di eliminare gli avversari, attraverso una serie di mani, portandoli a superare il punteggio di uscita stabilito in 101 punti.




Agnese ha vinto il suo girone, come il Nonno ha vinto il suo.



In finale Agnese è arrivata seconda, il Nonno è invece stato terzo della sua finale.


L'allievo ha superato il Maestro.— C'ha tenuto a dire.

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