sabato 9 giugno 2012

colloquio tra un giovane distratto e San Miniato




Ecco un'altra performance di Andrea Mancini e Lapo Ciari, questa volta non solo e non tanto a San Miniato, per San Miniato e di San Miniato, ma in particola modo dando forma figura e voce a San Miniato stesso.
Andrea Mancini impersona la città, con un saio scuro che potrebbe rappresentare il colle, e un cappello sagomato con le torri e i campanili di San Miniato.




Lapo Ciari è un giovane distratto, che chiama vecchio il paese, ingombrante e noiosa la sua storia. Che si dimostra insofferente alla mancanza di spazio, alla difficoltà di parcheggiare.






Ma poi i due cominciano a comprendersi. San Miniato-Andrea comincia ad abbassare torri e campanili e il giovane-Lapo scopre che attorno alla città ci sono cose che lo colpiscono.
E allora parlano e parlano. Il giovane si fa meno spavaldo, la città meno chiusa.







Ad un certo punto, Andrea sveste i panni-cappello di San Miniato per vestire i panni-cappello del più illustre cittadino della storia recente della città.
Mette il cappello di Dilvo Lotti, e racconta al ragazzo che le cose le fanno gli uomini.
Dilvo Lotti è stato un uomo che ha fatto molto per San Miniato, tanto che si poteva dire che lui era San Miniato, e San Miniato era lui.




Così, il ragazzo, parlando con Dilvo-Andrea, comprende che i mali di oggi, di San Miniato, non sono dovuti alla sua noiosa ed ingombrante storia, ma all'assenza di uomini "che fanno per San Miniato".
Che animano iniziative, che creano attenzione sulle cose che muovono la città.
Dilvo Lotti non si fermava a lamentarsi delle cose che non andavano, ma ne ideava di nuove e si dava da fare per renderle funzionanti.


Lo spettacolo di Andrea e Lapo ha chiuso la mostra su "San Miniato città scuola".
Un'iniziativa promossa dall'amica Anna Braschi, che subito ha trovato il consenso e collaborazione tra tanti sanminiatesi di buona volontà.
La mostra ha raccolto, ed esposto, numerosi frammenti che costituiranno sicuramente un momento di riflessione e discussione non solo sull'obiettivo principale dell'iniziativa, e cioè quello di contribuire ad una rivalutazione del ruolo di polo scolastico della cittadina, ma anche sul valore dell'istruzione e della conoscenza.
Si parlerà, in futuro, di questa mostra, anche come un evento in cui alcuni cittadini di San Miniato hanno fatto qualcosa per la propria città.
Sì, perché a San Miniato si sta vivendo una vera e propria "primavera".
Un risveglio di pensieri e d'intenti, promosso anche da quei giovani che potrebbero sembrare distratti, ma che invece a me paiono più attenti di tanti altri loro concittadini che stanno chiusi in casa a guardar la strada da dietro le loro persiane, preoccupati di chi passa e del rumore che fa.

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