Sull'Isola Palmaria, che fa parte del Parco Naturale regionale di Porto Venere, i volontari dell'Istituto nazionale di biologia della selvaggina "Alessandro Ghigi", c'è una delle oltre 200 postazioni del Progetto Internazionale "Piccole Isole", per il monitoraggio delle migrazioni dei passeriformi e l'inanellamento a scopo scientifico.
Sull'isola sono stati installati 6 punti di cattura, per complessivi circa 500 metri di reti.
Ogni anno, dal 15 aprile al 15 maggio, che corrisponde al periodo di maggior flusso migratorio e attuazione progetto Piccole Isole, i volontari vengono ospitati nel Centro di Educazione Ambientale che si trova sulla vetta dell'isola, ed è possibile, per le scolaresche e per gruppi di appassionati, conoscere il fenomeno delle migrazioni dell'avifauna ed assistere all'inanellamento a scopo scientifico degli uccelli. Si possono vedere le specie di passo e nidificanti più diffuse.
E' un'esperienza molto particolare, che permette di conoscere e sperimentare in prima persona la vita di campo dei ricercatori.
Accompagnati e guidati da educatori ambientali del Parco e da ornitologi con licenza di inanellamento.
La migrazione primaverile è senz'altro la migrazione più importante, e più difficile per i passeri.
Mentre la migrazione autunnale risulta essere meno traumatica e frettolosa, con gli uccelli che scendono a sud man mano con l'approssimarsi della stagione fredda, seguendo rotte più interne, e attraversando il Mediterraneo quasi esclusivamente attraverso lo stretto di Gibilterra, cibandosi tranquillamente durante il viaggio, la migrazione primaverile e solitamente molto più frettolosa e difficile.
Gli uccelli hanno fretta di tornare alle zone fresche di nidificazione del nord europa. Sanno che chi arriva per primo può scegliersi il posto migliore per nidificare, ma sa anche che i primi ad arrivare sono gli uccelli più forti, così sia i maschi che le femmine possono accoppiarsi con gli esemplari migliori.
Così gli uccelli tendono ad attraversare longitudinalmente il Mediterraneo, con un unico, lungo e faticosissimo volo.
E lo fanno seguendo rotte dove le isole sparse per il Mediterraneo costituiscono dei veri e propri pilastri dei ponti immaginari che disegnano con i loro voli.
Con l'obiettivo e la speranza di trovare su di esse le risorse alimentari adeguate, per recuperare e compensare lo sforzo energetico sostenuto per attraversare il Sahara e poi il Mediterraneo, ed arrivare quindi nelle aree di nidificazione del Nord Europa.
Qui alla Palmaria catturano alcune decine di uccelli ogni giorno, che portano al Centro per la compilazione schede con dati biometrici e l'inanellamento.
Tutti gli uccelli vengono poi rilasciati.
L'attività inizia all'alba e termina all'imbrunire.
Si calcola che un solo individuo su cinquemila venga ricatturato negli anni successivi.
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