giovedì 17 maggio 2012

all'Amiata


Dal punto di vista paesaggistico e geologico, l'Amiata presenta una particolare varietà di forme.


L'Amiata è un vulcano che non presenta la classica forma a cono, ma appare come una sommatoria di cime che oggi rende difficile dire con certezza quale fosse il cratere principale. Il Monte Amiata (1738 m.s.l.m.) costituisce il culmine di un massiccio montuoso articolato, comprendente il Monte Labbro, il Monte Buceto, il Monte Civitella e il Poggio Zoccolino.




I corsi d'acqua principali sono il Fiume Fiora, che nasce nei pressi del centro abitato di Santa Fiora, il Fiume Albegna, che nasce nel versante orientale del Monte Labbro, il torrente Paglia e il fiume Orcia, che segna il confine naturale dell'areanella parte settentrionale.


Tra i 600 e gli 800 metri del Monte Amiata, in corrispondenza della fascia di contatto tra il basamento impermeabile delle argille e le soprastanti rocce trachitiche di origine vulcanica, si trova la linea delle sorgenti che ha condizionato la dislocazione degli insediamenti umani, determinando la nascita e lo sviluppo di un sistema di centri abitati avvolgenti la montagna che ha preso la forma di una corona.






L'area presenta una vasta copertura forestale con boschi di querce, castagni e faggi. Fino 600-700 metri, le querce e i castagni, spesso in forma mista, coprono i versanti meno esposti, in alternanza a pascoli ed oliveti. I castagneti, che trovano condizioni ottimali sulle rocce vulcaniche, si spingono fino a quota 1000-1100 metri, oltre la quale sono sostituiti dalle faggete.




Il paesaggio denota caratteristiche differenziate, in dipendenza della combinazione tra le diverse componenti naturali e l'intervento dell'uomo. E' possibile pertanto distinguere almeno 6 grandi aree con caratteri morfologici distinti: il Monte Amiata, le valli della vite e dell'olivo, il Monte Labbro, la dorsale sud-orientale del Monte Civitella, la valli e le colline dell'Albegna e del Fiora, la valle dell'Orcia e la valle del Paglia.


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